giovedì 28 gennaio 2010

fugit tempus!


(di Anonimo)

Per scoprire il valore di un anno, chiedilo a uno
studente che e' stato bocciato all'esame finale.

Per scoprire il valore di un mese, chiedilo a una
madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.

Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo
all'editore di una rivista settimanale.

Per scoprire il valore di un'ora, chiedila agli
innamorati che stanno aspettando di vedersi.

Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a
qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.

Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a
qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.

Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo
ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.

Il tempo non aspetta nessuno.

Raccogli ogni momento che ti rimane,
perché ha un grande valore.
Condividilo con una persona speciale,
e diventerà ancora più importante.

(traduzioni dall’inglese di G.Carro)



Più di un saggio si è soffermato a osservare e a riflettere sul tempo. Hanno parlato intere generazioni di pensatori del suo aspetto effimero, della sua concretezza oppure della sua illusione. Virgilio col “Fugit tempus” ci ricorda che il tempo fugge irrevocabilmente verso una strada di non ritorno. Se solo pensiamo che proprio questo attimo in cui stiamo parlando di Virgilio, fra un altro attimo apparterrà irrimediabilmente al passato. Allora non è forse utile conservare il tempo come la cosa più preziosa, come il dono più grande che Dio ha donato ad un uomo che vive? C’è scritto nell’Ecclesiastico: “Pensate che il tempo passato già scorso non è più vostro; il futuro non istà in vostro potere: solo il tempo presente avete per far bene”. Eppure si passa la vita a rimpiangere ciò che è avuto fretta di perdere, e, non avendo imparato nulla dal passato, noi non cessiamo di sperare che l’avvenire ricominci; magari per sprecare l’ulteriore dote di tempo che è stato destinato a ciascuno. Disse S. Bernardino da Siena che “tanto vale un momento di tempo, quanto vale Dio”. Da piccoli si ha fretta di diventare degli uomini , trascurando il pensiero che l’infanzia andrebbe spiluccata acino per acino per quanto è bella e che è un tempo beato che sarà di conforto alla nostra vita da adulti. Da grandi, c’è chi addirittura si annoia; oppure, al contrario, c’è chi considera il tempo una misura, un processo legato alla produzione, al consumo, allo scambio economico e fa suo il motto di Franklin che “il tempo è denaro”. Solo se pensiamo al tempo come “vita”, come quotidiano rapporto con gli altri, come occasione imperdibile di crescita; realizzeremo che siamo in possesso di un’enorme ricchezza, di qualcosa di molto importante che non ha nulla a che vedere con l’interesse economico. La coscienza della morte non ci deve spaventare, ma darci la percezione del limite del tempo che sta per scadere e… nel frattempo, dobbiamo essere ben consapevoli che la vera ricchezza non scaturisce dal nostro conto in banca, ma dalla nostra creatività, dalla nostra immaginazione e dai nostri sogni che abbiamo sviluppato, appunto, nel tempo!

Buona vita!
maestrocastello

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