domenica 8 maggio 2011

Aggiungi nove posti a tavola.





Le malelingue ora la smetteranno  di accusare questo governo di immobilismo, di non prodigarsi per sconfiggere la disoccupazione. La nomina di ben  9 responsabili alla carica di vice-ministro è la prima misura concreta contro il dramma della disoccupazione. “Bisogna spendere” diceva il nostro primo ministro all’inizio della crisi “ per muovere l’economia di questo Paese” e mi sembra che siamo sulla strada giusta: per ogni sottosegretario neo nominato ci sono ad attenderlo una nuova auto blu, un nuovo servizio di scorta, un nuovo staff, altri consulenti e altri uffici. Tanto paga sempre Pantalone! Tutto questo vogliamo continuarlo a chiamare il «costo della democrazia»? D'altronde questi signori che hanno perso la faccia, sono semplicemente passati a riscuotere la cambiale che qualcuno gli aveva firmato il 14 di dicembre, quando hanno sostenuto un governo che  avevano avversato fino al giorno prima; compenso che chiamerei piuttosto i“trenta denari”, in barba ai loro elettori che li avevano votato quando indossavano la casacca di un altro colore. Questa purtroppo è l’Italia: la repubblica delle banane. Questi signori che hanno la faccia tosta di farsi chiamare “responsabili”, hanno l’unica responsabilità di aver tradito la fiducia dei loro elettori che gli avevano assegnato il mandato di fare tutta un’altra politica. Qualcuno la chiama “decisione logica” e qualcun altro “uno sconcio”. Ho conosciuto personalmente uno dei neo vice-ministri, tale Aurelio Misiti, al tempo che io ero un giovane sindacalista del comparto scuola e lui segretario della CGIL romana. Mi fa un certo effetto vedere lui, uomo di sinistra, una vita nel Pci, poi dipietrista, poi autonomista siciliano con Raffaele Lombardo, poi la folgorazione per Silvio ed ora sostiene un governo liberista e leghista. La storia politica di tutti gli altri neo-eletti è  simile a quella di Misiti.  Voi direte, ora saranno tutti contenti!  Nemmeno per sogno. Mentre alcuni brindano ed altri ironizzano, esplode la rabbia degli esclusi. Sembra quando dai da mangiare ad un branco di cani affamati: i più prepotenti si sfamano ed altri prendono solo le briciole. Questa è la dimostrazione che tanto disinteressati non erano questi bravi signori. Ed ora si aspetta di modificare la legge Bassanini che blocca a quota 60 e ora sono 59, i membri dell’esecutivo per accontentare anche i delusi. Questa non è politica, ma sembra più un mercato. Le bancarelle riapriranno la prossima settimana, dice Di Pietro. Certo si avverte un certo disagio, ma nella repubblica delle - già citate-  banane, in assenza di alternative, ci dobbiamo accontentare di quello che passa il convento.
Buona vita!
 maestrocastello 

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