lunedì 16 maggio 2011

Anche il riccio, a volte, si apre.


Il fatto : ultimamente i Nas di Milano stavano indagando su un giro di anabolizzanti usato nelle palestre e saune del capoluogo lombardo, quando si sono imbattuti in un grosso giro di cocaina che aveva come centro di spaccio Milano. Intercettando alcuni spacciatori e clienti, i militari sono risaliti a don Riccardo Seppia, parroco cinquantenne della chiesa di Santo Spirito a Sestri ponente. Il suo telefonino è incappato nelle intercettazioni cui erano sottoposti alcuni soggetti giudicati interessanti dagli investigatori e quando l’utenza telefonica è stata collegata al nome del sacerdote ligure, si è aperto uno scenario inaspettato: l’accusa parla di cessione di cocaina a diversi ragazzi minorenni in cambio di incontri a sfondo sessuale. Don Riccardo è stato arrestato sabato 14 maggio, lasciando nello sconforto i suoi parrocchiani e contribuendo a gettare fango sulla Chiesa Cattolica che in questo momento non aveva alcun bisogno di ulteriore discredito che inevitabilmente questo fatto si porterà dietro. Il cardinal Bagnasco ha sospeso don Seppia e, fatto insolito, ha voluto incontrare i suoi parrocchiani, esprimendo “sgomento, vergogna e totale disapprovazione; se le accuse dovessero dimostrarsi vere”. Intanto don Piercarlo Casassa, ex parroco di Recco, ora in pensione, che ebbe don Riccardo come curato tra il 1985 e l’89 ha dichiarato: “Non sono sorpreso, mi sembra quasi logico. Avevo assegnato a Riccardo la pastorale dei giovani, me l’aveva chiesto lui. Poi alcuni genitori mi avevano manifestato un certo disagio, dicevano che con i bambini aveva un atteggiamento morboso. Da allora l’ho tenuto lontano dai ragazzi” (Corriere della Sera, 16/05/2011).  
Reazioni  :  Alcuni diranno che sono i soliti preti sporcaccioni, che è la solita Chiesa che protegge i pedofili al suo interno, spostandoli di parrocchia in parrocchia e fornendo così accesso a nuove vittime. Diranno che questa volta sono arrivati prima i Nas e la cosa non è potuta rimanere “secretum pontificium” come pretendeva Joseph Ratzinger, quand’ era Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Altri si chiederanno a che serve proteggere la vita quand’è un feto per poi profanarla in tenera età. Altri diranno, invece,  che è la solita campagna diffamatoria contro la Chiesa,  che procurano dolore al Papa e gli caricano un peso insostenibile sulle spalle. Diranno che si sta strumentalizzando l’accaduto, perché la pedofilia è un problema che si annida in larga percentuale proprio all’interno delle stesse famiglie e che solo per un aspetto marginale riguarda la Chiesa.
Riflessioni personali: Personalmente credo che non sia una questione di cifre e nemmeno di fare facili generalizzazioni, perché i preti non sono tutti come don Riccardo Seppia. Chi salva ai miei occhi l’immagine della Chiesa sono quegli illuminati missionari impegnati in parti sperdute del mondo e i tanti preti di strada che attuano “in toto” il Vangelo. Finché si tratta di uomini, c’è il buono ed il cattivo dappertutto e non mi sento di dare un giudizio su nessuno, anche se mi è molto difficile. Vorrei, però,  essere parte di una Chiesa che non si chiude in se stessa ( anche il riccio, a volte, si apre); vorrei una Chiesa che si sforza di essere al passo coi tempi, una Chiesa che confessa pubblicamente se stessa, che s’indigna e combatte  al fianco dei poveri e dei diseredati, che striglia i potenti quando si riempiono la bocca di Dio e sono così lontani nel loro operato. Vorrei una Chiesa che non parlasse solamente della sfera sessuale, ma di tutti gli altri gravi problemi che possono affliggere la nostra anima. Non può essere solo la sessualità il fulcro di un cristiano.       
Appello ai seminaristiCari seminaristi, pensateci bene se la vostra decisione é davvero dettata da autentica vocazione o, piuttosto, influenzata per compiacere qualcuno. Ve lo dice uno che, arrivato a quel bivio, ha avuto il coraggio di deludere magari più di qualcuno; ma ha fatto la scelta giusta per se stesso e non si è mai pentito. Il bene degli altri si può fare anche esercitando il mestiere di bravo genitore e insegnante, proprio come ha fatto chi vi scrive. Lo so che è una scelta difficile; ma sappiate che è una scelta per sempre e piuttosto che "far danni", abbiate il coraggio di fare ciò che veramente sentite. Il Signore non se la prenderà perché siete stati coerenti con i vostri reali desideri e lo potrete sempre servire in tante altre maniere. Se invece siete convinti di poter affrontare tante rinunce e di tenere a freno le pulsioni naturali che fanno parte dell'uomo, allora, buona fortuna e che Dio vi assista!
maestrocastello

1 commento:

  1. La Chiesa è fatta di uomini e pertanto di peccatori, mi scandalizzo di questa storia nello stesso modo in cui mi accade quando nella notizia si parla di un padre o di uno zio che mette le mani sul figlio o sul nipote, nè più nè meno, non siamo noi uomini, altrettanto peccatori, a dover stabilire dove il peccato sia più grave. La Chiesa ha il compito di educare la società, oggi più che mai, ma anche noi, abbiamo il compito di accogliere i suoi insegnamenti, che non vengono dagli uomini di Chiesa, ma da Dio.
    Agnese

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