sabato 2 gennaio 2016

Caro anno nuovo,

Caro anno nuovo.
Dopo la letterina a Gesù Bambino e a Babbo Natale, non poteva mancare quella a te, caro Anno Nuovo.
Caro 2016, con tutto il rispetto, devo essere sincero e dirti come la penso.
L'anno duemila doveva portarci la fine del mondo e non successe nulla, anzi ci dimostrò quanto l'uomo resti un cazzone e crede a tutto. Per dirtene una, crede ancora ai venditori di fumo della politica; onorevoli solo nel nome e succhiatori di sangue della povera gente.
Dopo il duemila, i nomi degli anni mi sembrano tutti uguali, una successione di numeri astratti che, a volte, non so nemmeno pronunciare; mi sembrano tante marionette in attesa di fare la loro comparsa su un teatrino di pupi e noi, puntualmente, a farci le stesse promesse ogni capodanno.
Aspettiamo sempre che tutto debba caderci dal cielo, come se non dipendesse un po' anche da noi.
Cosa ti chiedo e mi chiedo quest'anno? In che cosa puoi aiutarci, caro nuovo anno?; ti capisco: purtroppo abbiamo troppi problemi e non saprei da dove iniziare.
La crisi economica, il problema del lavoro, il livello delle polveri sottili che non scende, la raccolta differenziata che non decolla, le piogge che non arrivano e quando arrivano, mettono a rischio intere città e noi puntualmente, ogni capodanno, a fare i trenini, come fossero una danza della pioggia, a propiziarci la fortuna. Il problema sicurezza, l'allarme terrorismo in Europa, speriamo che adesso non tocchi a noi, gli sbarchi a Lampedusa, le banche che si fottono i nostri risparmi e il governo che è costretto a salvare le banche, sindaci corrotti, preti pedofili, figli che non lavorano, pensioni di anziani che sfamano più famiglie, donne incinte che muoiono ancora di parto e siamo ne terzo millennio e potremmo andare avanti.
Ti prego, nuovo anno, dacci almeno una politica più vicina alla gente, che scenda dal piedistallo dei privilegi, che viva quotidianamente i problemi dei cittadini più a rischio, che elimini le disparità,  che sia in grado di trovare le soluzioni più eque è più rapide e non continui a nascondersi dietro le solite vuote parole.
Non pretendo che tu ci risolva i problemi, Nuovo Anno, ma lascia aperta la strada alla speranza, a quel sentimento a cui l'uomo sempre si appiglia quando la strada è piuttosto in salita.

Buona vita, anno nuovo!

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