martedì 9 novembre 2010

Il Grande Fratello vi guarda!

Nell’immediato dopoguerra viene pubblicato il romanzo ”1984” di George Orwell, uno dei più apprezzati saggisti inglesi del ventesimo secolo. L’autore immagina un futuro prossimo, il 1984 per l’appunto, la terra è governata da regimi totalitari e la società amministrata secondo i principi del Socing (Partito Socialista inglese). A capo del partito unico c’è il Grande Fratello (GF), personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene sotto controllo la vita di tutti i cittadini. I suoi occhi sono dei televisori-telecamere, installati per legge in ogni abitazione dei membri del Socing e che i membri del Partito Esterno non possono spegnere. Questi televisori-telecamere, oltre a diffondere propaganda 24 ore su 24, spiano la vita di qualunque membro del Socing esterno. L'unica forma di pensiero ammissibile è il Bispensiero, un pensiero che esige che la mente si adatti senza resistenze alla realtà così come definita dal partito e cancelli ogni dato divergente ed ogni forma di obiezione. Come recitano alcuni slogan del partito, “la menzogna diventa verità e passa alla storia”. Oggi che il 1984 è superato da un bel pezzo e che la televisione ha ridotto “ l’homo sapiens” in “homo videns”, trasformando tutti noi in video-persone che comunicano solo per immagini; non potevamo proprio fare a meno della undicesima edizione del GF italiano (reality show televisivo che va avanti ininterrottamente dal duemila , basato sul format olandese Big Brother). La TV commerciale italiana l’ha trasformato in un vero spettacolo mediatico, cogliendo quello che è l’obiettivo della stragrande maggioranza di noi: guardare e lasciarsi guardare, costi quel che costi. Prendete il giallo di Avetrana: tutti i protagonisti amano stare sotto i riflettori e le varie fasi della storia di sangue, a momenti, ha più spazio nei format del piccolo schermo che negli uffici preposti. Il G. F. ha prolificato poi tanti altri Grandi Fratelli che ora si chiamano isole dei famosi, ora fattorie, ora reality di ogni genere; tutti format comunque ideati per guardoni gaudenti. E tutti a dire: “Che schifo!”. Peccato che la gente è esattamente ciò che continua a vedere. Se la TV ci mostra questo schifo è perché fa share e se fa share è perché qualcuno la guarda. Infatti la prima puntata del G. F. ha fatto il boom di ascolti. Ma dove sta il problema? Se non fosse che a guardare è la fascia che va dai 15 ai 24 anni di età, Il problema è che certa televisione a quell’età plasma e fornisce modelli. Il problema è che tali spettacoli vanno in prima serata al posto di altri programmi più formativi che mandano invece quando è ora di andare a dormire. Ciò risulta maggiormente pericoloso in un Paese dove più della metà fa tranquillamente a meno di leggere un libro e leggere un quotidiano. Qualcuno potrebbe obiettare:”Lo guardo perché non voglio pensare a niente”. Mi dite che gusto c’è di farsi intrattenere da gente così disastrata in fatto di cultura? Andatevi sul web a guardarvi il video dei provini del GF 10 e vi metterete le mani nei capelli per quante castronerie ascoltate. Per conto mio, andrebbero sì fatti entrare in quella casa, ma non lasciati più uscire; fintanto che non abbiano capito che Bud Spencer non è un personaggio storico e che “barrista” si scrive con una erre solamente. Gli studiosi affermano che il GF è uno spaccato preciso della nostra società. A me sembra che il Bispensiero di Orwell si sia realizzato davvero proprio all’inizio del terzo millennio: nessuna forma di pensiero divergente esiste dentro e fuori la Casa. C’è la solita voce fuoricampo che intima a chi è dentro che non serve pensare e per chi è nella propria di casa, a non cambiare canale. Certo che è proprio divertente guardare ed essere guardati anche alle due di notte!
Buona vita!
maestrocastello

1 commento:

  1. Per fortuna gli italiani non sono tutti così. Lo dimostra che Saviano e Benigni l'altra sera hanno battuto sonoramente questo Grande Fratello. Coraggio! C'è ancora speranza.

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