venerdì 12 novembre 2010

Il maestro estinto.

C’era una volta il maestro elementare, diranno tra qualche decennio. Infatti i maestri uomini, soprattutto in Italia, sono una specie in via d’estinzione e nemmeno protetta, a differenza dei panda. Il trend di femminilizzazione del nostro corpo docente è ormai irreversibile: il 100% nella scuola per l'infanzia; il 96% nella primaria, il 78% nella media, il 64% nel secondo ciclo e tende ad aumentare. Solo pochissimi ragazzi scelgono ancora di svolgere questo mestiere e quei pochi maestri ancora in servizio, una volta in pensione, non saranno mai più sostituiti. Le cause vanno ricercate nello lo scarsissimo appeal che la scuola esercita in tutti i suoi settori: stipendi di fame, precariato, nessuna carriera, nessun riconoscimento sociale, alunni e genitori sempre più indifferenti ed aggressivi. Diciamo pure che i maschi non hanno mai avuto un debole per l’insegnamento e sin dall’inizio del Regno d’Italia, già si contavano pochi maestri maschi, sottopagati, con scarsa preparazione e con classi di oltre 40 alunni che questi tenevano a bada con frustini di salice. Eppure questa specie di mestiere alla rovescia ha un suo fascino anche per un uomo e ve lo testimonia chi scrive che è stato prima maestro per caso, pur di trovare un impiego, e solo quando ha smesso i panni dell’impiegato burocrate e vestito quelli di educatore paziente, ha potuto gustare la magia di lavorare con bambini di tenera età. Ti accorgi che impari da loro. Ad esempio ti educhi a svariati sentimenti come all’amorevolezza, al rispetto, alla tolleranza, all’uguaglianza, all’autorevolezza e capisci  che è importante elargire frequenti sorrisi. Insomma, è bello perchè capisci che non sbrighi semplici pratiche; ma plasmi persone. Più di qualche esperto crede che la pressoché totale femminilizzazione del sistema scolastico provochi guasti nelle nuove generazioni e sia da annoverare fra le cause principali di crisi della società. Sia ben chiaro che non c'è nulla contro le maestre donne , ma è pedagogicamente accertato che la figura maschile è altrettanto fondamentale nello sviluppo e nella formazione dei bambini delle elementari e che costituisce un importante complemento a quella femminile come, del resto, in tutte le cose del mondo. Qualcuno potrebbe obiettare che quello che conta davvero non è il sesso dell’insegnante, ma la sua competenza. Eppure poter contare su entrambe le figure maestro-a è molto importante. Bisogna imparare a vedere il mondo con gli occhi dell’uomo e della donna”, dicono gli esperti. La carenza della figura maschile è aggravata anche dal fatto che i padri dedicano sempre meno tempo ai loro figli: e se la sottraiamo anche alla scuola, questa figura, ne consegue che i bambini cresceranno in un universo quasi esclusivamente femminile e questo limiterà la loro visione del mondo. La questione sembra di difficile soluzione ed a qualcuno era persino venuta l’idea di dedicare una giornata per la “protezione del maestro elementare in via di estinzione”, come già esistono la giornata del “Mal di testa” o del “fungo porcino”;  e questo per invogliare tanti giovani a scegliere questa desueta professione. Il problema non si risolve finchè il nostro sistema educativo sarà percepito più come spesa onerosa per lo Stato che come investimento per le generazioni future, finchè resterà una cosa per sole donne sottopagate; finchè non avremo chiara l’idea che si studia, non per un obbligo, ma per conquistare la libertà personale e col contributo di tutti, insegnanti maschi compresi. Il problema non verrà mai risolto ed i maschi si perderanno tutta la bellezza che esercita il mondo infantile.
Buona vita!
maestrocastello



Post scriptum

Ora che guardo la scuola da fuori, vorrei togliermi una serie di sassolini dalle scarpe.
- Ho sempre fatto molta fatica a firmare circolari, registri e schede di valutazioni con la dicitura in calce : “Le Insegnanti” (anche se ero unico maschio tra oltre quaranta colleghe, la grammatica non è un’opinione: prevale il maschile!)
- Trovavo i Moduli veramente assurdi!
- S’è fatta troppa confusione con la valutazione: pagella con voti, scheda di valutazione (cambiata tre volte in tre anni), abolizione dei voti, giudizi con le lettere (A-B-C-D-E), giudizi sintetici(ottimo-distinto-buono-sufficiente-non sufficiente), ritorno ai voti e chissà quanto ancora.
- Fare certe riunioni inutili, solo perché calendarizzate o programmare al lunedì, pur sapendo che le attività sarebbero state sospese dopo due giorni per vacanze pasquali era una vera idiozia.
- Compilare tante scartoffie che poi non avebbe letto nessuno, altra idiozia.
- Introdurrei i dialetti nei programmi e il recupero delle nostre tradizioni, invece di scimmiottare usanze anglofile, come introdurre la festa di Halloween e il tacchino del Ringraziamento fin dalla scuola dell’Infanzia.
- Nella scuola c’è troppo buonismo e i giudizi negativi i bambini li accettano tranquillamente, i genitori no.
- Non va bene che per bocciare qualcuno è divenuta una questione di Stato.

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