lunedì 18 marzo 2013

Festa del papà... e se il papà non c'è?


Domani è la festa del papà, inventata all’inizio del secolo scorso in America ( tanto per cambiare). Nel nostro Paese, di tradizione cattolica, la festività coincide con San Giuseppe, padre putativo di Gesù e prototipo di papà e marito devoto. Tanti bambini saranno costretti ad imparare a memoria una poesia in cui si decanta quanto è bello stare col papà e quanto ci piace festeggiare insieme a lui. Ma cosa succede se un bambino è figlio di genitori omosessuali ed ha, per esempio, due mamme (quella naturale e la sua compagna), ma nessun papà? In una scuola materna romana il problema è stato risolto cancellando la festa del papà e optando per una generica festa della famiglia ed è scoppiato il putiferio e così il 19 marzo è divenuto terreno di scontro etico e religioso tra i genitori che la pensano diversamente. L’obiezione più comune è stata che per non discriminare un bimbo si è finito per discriminarne trenta, sottraendo loro un momento a cui avrebbero diritto. Quanti altri bambini in Italia non possono avere accanto i propri genitori? Penso agli orfani o ai figli di genitori separati, anche per loro bisognerebbe non vivere questa festa? E dopo? Cancelliamo anche la festa della mamma per tutti i casi inversi? La questione è destinata ad aprire una difficile discussione sul fronte delicato che separa etica e convinzioni personali e vedrà tanti scadere inevitabilmente nella presa di posizioni che hanno una valenza ideologica e che nulla a che vedere con i diritti dei bambini. La polemica mi fa tornare alla mente a quanto s’è polemizzato sulla presenza del crocifisso nelle aule o alla opportunità di festeggiare il Natale secondo la tradizione cattolica, anche in presenza in aula di alunni appartenenti a religioni diverse. Certo la pedagogia non può negare una verità indiscutibile che nasciamo uomo o donna, dall’incontro di un altro uomo e una donna, ma il nostro schema mentale non può rimanere statico, mentre la società si evolve. Dobbiamo abituarci a gestire le diversità come un elemento che arricchisce il nostro vivere sociale, più che impoverirlo.Le minoranze culturali non devono avere diritto di supremazia, ma almeno diritto di cittadinanza su quella che è la storia, la cultura e la nostra tradizione. Siamo abituati a delegare troppo spesso alla scuola e ad altre agenzie l’educazione dei nostri figli che spetta a noi in prima persona e quello che possiamo noi, non lo può fare nessuna scuola del mondo. Scrive una mamma: nella nostra famiglia il papà è in cielo da quasi tre anni, ho detto al più grande che dal cielo non si torna. Al cielo si va quando è giunto il tempo, ma il papà ci è andato giovane, la mamma è dispiaciuta, ma la vita è talmente bella, il papà ci ha così amato e .. un mare di altre cose che non sto a dire. Poi arriva questa benedetta festa del papà e mio figlio è costretto ogni volta ad imparare poesie che dicono quanto è bello festeggiare insieme a lui. Ma dico perchè? La mia logica mi dice che è una crudeltà bella e buona! Ma nessuno lo percepisce. Ma perchè dobbiamo essere per forza tutti uguali? Siamo diversi, ce lo devono far pesare per forza! Ne ho parlato con le maestre, mi hanno risposto che i bambini non si accorgono di nulla, che dicono la poesia al nonno e per loro è lo stesso. E' evidente che non è lo stesso. Non pretendo che la maestra non faccia la sua poesia, ma la faccia imparare agli altri; l’anno prossimo spero di essere arrivata a spiegare a mio figlio come è morto suo papà e mica è facile, non si può spiegare tutto insieme, ci vuole del tempo. Almeno lo avrà saputo da me e non da chiunque e avrò avuto la possibilità di sciogliere i suoi dubbi senza fargliene venire altri. Per le scuole elementari mi sono già preparata....se trovo una maestra che mi accoglie:chieder alla maestra di dire ai bambini di preparare insieme alle mamme o ai papà o ai nonni un tema sul papà...Così lo faremo insieme a casa e io potrò aiutarlo a ricordare, foto alla mano come era splendido suo papà e tutte le cose che faceva. I temi saranno corretti dalla maestra e ai fogli su cui saranno scritti verranno attaccati coccarde, un disegno, un nastro...ecc, fatto dai bambini. Ciascuno lo porterà al suo papà. Noi lo metteremo nella scatola delle cose preziose. Vorrò spiegare a mio figlio che la sua è semplicemente una situazione diversa, ma non significa che sia peggiore o migliore degli altri.
Buona vita a tutti i papà!
maestrocastello

Nessun commento:

Posta un commento