E’ quantomeno singolare che in pieno terzo millennio siamo
intendi a comunicare ancora con metodi arcaici quali i segnali di fumo, mezzo
utilizzato dagli indiani d’America, dagli aborigeni australiani e dagli Yamana
per comunicare a distanza; la cosa indubbiamente ha un certo fascino. Non è solo curiosità la nostra,mentre aspettiamo che
fumi il comignolo della Sistina, ma sappiamo bene che all’esito di questi
segnali è legato il nostro destino in quanto cristiani e in quanto cittadini
del mondo. La Chiesa ha scelto con una certa sollecitudine il suo nuovo
pontefice: ieri sera abbiamo assistito alla fumata di speranza che ci ha
destinato come guida spirituale una persona semplice ed umile, un Papa dalla
parte degli ultimi, uno che viaggia in metropolitana; proprio uno di noi, che
intende rimettere il Vangelo in primo piano nella vita del cristiano. Spero che
in quelle poche fumate nere, oltre alle schede votate, gli addetti alle stufe
abbiano dato alle fiamme anche le pagine nere che la Chiesa ha scritto e tenuto
nascoste in questi decenni. I segnali sono buoni e lo Spirito Santo è davvero
grande se ha scelto Francesco per dare una svolta alla sua Chiesa! Se ci
spostiamo di qualche migliaio di metri c’è un altro comignolo che cattura i
nostri sguardi ed è quello di Montecitorio, dove le speranze sono ridotte al
lumicino che si possa veder a breve un nuovo governo, tutti si affidano al
presidente Napolitano; ma temo che ci sia bisogno più dell’intervento dello
Spirito Santo. Siamo in un momento di criticità estrema, in soli due giorni ben
quattro imprenditori hanno scelto di togliersi la vita e proprio quando non ci
sarebbe più tempo da perdere, la politica continua a perdersi in chiacchiere. A
parole, vogliono tutti il bene del Paese; ma nei fatti ciascuno pensa ai propri
interessi di parte. Questi ultimi vent’anni di finta democrazia hanno offuscato
il senso morale di tutti e ci siamo perfino ridotti ad occupare un’aula di
giustizia, pur di proteggere un individuo che ne ha combinate di tutti i colori
e trova ogni scusa per di non farsi processare. Un governo comunque va fatto
perché l’Europa ci guarda, i mercati sono in attesa e l’Italia ha bisogno
assoluto di rimettersi in marcia.
Questi grillini che fanno tanta paura, stanno invece ad indicarci una cosa molto
chiara: che le cose dovranno per forza cambiare, ch’è finito il tempo delle
parole e bisogna passare ai fatti. Le cose da fare sono tante, magari si
metteranno tutti intorno ad un tavolo per valutare le priorità e potrebbe
nascere finalmente un governo che sta dalla parte della gente. L’elezione di
Papa Bergoglio al soglio pontificio è stata una scelta che sembra un ritorno al
Vangelo contro il potere della Curia romana e questo cambiamento non potrà che
giovare alla Chiesa; così come gioverà all’Italia la nascita di un governo
giovane, svincolato dalla casta, vicino alla gente, che discute problemi che
vive ogni giorno in prima persona, che va a piedi come tutti, che pensa un po’
più agli altri e meno a se stesso.
Buona vita!
maestrocastello
Nessun commento:
Posta un commento