giovedì 14 marzo 2013

Segnali di fumo.


E’ quantomeno singolare che in pieno terzo millennio siamo intendi a comunicare ancora con metodi arcaici quali i segnali di fumo, mezzo utilizzato dagli indiani d’America, dagli aborigeni australiani e dagli Yamana per comunicare a distanza; la cosa indubbiamente ha un certo fascino. Non è solo curiosità la nostra,mentre aspettiamo che fumi il comignolo della Sistina, ma sappiamo bene che all’esito di questi segnali è legato il nostro destino in quanto cristiani e in quanto cittadini del mondo. La Chiesa ha scelto con una certa sollecitudine il suo nuovo pontefice: ieri sera abbiamo assistito alla fumata di speranza che ci ha destinato come guida spirituale una persona semplice ed umile, un Papa dalla parte degli ultimi, uno che viaggia in metropolitana; proprio uno di noi, che intende rimettere il Vangelo in primo piano nella vita del cristiano. Spero che in quelle poche fumate nere, oltre alle schede votate, gli addetti alle stufe abbiano dato alle fiamme anche le pagine nere che la Chiesa ha scritto e tenuto nascoste in questi decenni. I segnali sono buoni e lo Spirito Santo è davvero grande se ha scelto Francesco per dare una svolta alla sua Chiesa! Se ci spostiamo di qualche migliaio di metri c’è un altro comignolo che cattura i nostri sguardi ed è quello di Montecitorio, dove le speranze sono ridotte al lumicino che si possa veder a breve un nuovo governo, tutti si affidano al presidente Napolitano; ma temo che ci sia bisogno più dell’intervento dello Spirito Santo. Siamo in un momento di criticità estrema, in soli due giorni ben quattro imprenditori hanno scelto di togliersi la vita e proprio quando non ci sarebbe più tempo da perdere, la politica continua a perdersi in chiacchiere. A parole, vogliono tutti il bene del Paese; ma nei fatti ciascuno pensa ai propri interessi di parte. Questi ultimi vent’anni di finta democrazia hanno offuscato il senso morale di tutti e ci siamo perfino ridotti ad occupare un’aula di giustizia, pur di proteggere un individuo che ne ha combinate di tutti i colori e trova ogni scusa per di non farsi processare. Un governo comunque va fatto perché l’Europa ci guarda, i mercati sono in attesa e l’Italia ha bisogno assoluto di rimettersi in  marcia. Questi grillini che fanno tanta paura, stanno invece ad indicarci una cosa molto chiara: che le cose dovranno per forza cambiare, ch’è finito il tempo delle parole e bisogna passare ai fatti. Le cose da fare sono tante, magari si metteranno tutti intorno ad un tavolo per valutare le priorità e potrebbe nascere finalmente un governo che sta dalla parte della gente. L’elezione di Papa Bergoglio al soglio pontificio è stata una scelta che sembra un ritorno al Vangelo contro il potere della Curia romana e questo cambiamento non potrà che giovare alla Chiesa; così come gioverà all’Italia la nascita di un governo giovane, svincolato dalla casta, vicino alla gente, che discute problemi che vive ogni giorno in prima persona, che va a piedi come tutti, che pensa un po’ più agli altri e meno a se stesso.
Buona vita!
maestrocastello

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