Siamo in tempo di Settimana Santa, in periodo di Pasqua che da qualche
anno è avvolta da nubi di crisi culturale, politico-economica e religiosa. La
parola più in voga di questa settimana è “fede” ed a pronunciarla è stato Papa
Francesco la Domenica delle Palme: “Non siate mai uomini, donne tristi: un
cristiano non può mai esserlo! Seguiamo Gesù, qui sta la nostra gioia, la
speranza che dobbiamo portare in questo mondo. Portiamo a tutti la gioia della fede!”. Ormai stiamo perdendo la speranza nel futuro, ma per
capire cosa significa la parola “futuro”, bisogna prima capire che cosa
significa un’altra parola che siamo abituati ad usare esclusivamente nella
sfera religiosa: per l’appunto la parola “fede”. Senza fede o fiducia non è
possibile alcun futuro, c’è futuro solo se possiamo sperare o credere in
qualcosa. Già, ma cos’è la fede? In greco fede si dice “pistis”, è lo stesso
termine che usavano Gesù e gli Apostoli. Se girate per Atene e alzate gli occhi
troverete spesso questa scritta: “trapeza tes pisteos”, significa “Banco di
Credito”; vi trovate semplicemente davanti a una banca. Ecco qual è il senso
della parola “pistis”: fede o credito di cui godiamo presso Dio e di cui la
parola di Dio gode presso di noi, dal momento che le crediamo. San Paolo
chiamava la fede “la sostanza delle cose sperate” che ancora non esistono, ma
di cui abbiamo fiducia e in cui abbiamo nesso in gioco il nostro credito e la
nostra parola. La fede riesce a dar sostanza, cioè realtà, alle nostre
speranze. Viviamo in un’epoca di scarsa fede nel futuro e la nostra pistis
(fede) è legata esclusivamente alle
banconote e alla banca che è il loro tempio. La crisi moderna non è altro che
un imbroglio del capitalismo finanziario che gioca sul credito, cioè sulla fede
degli uomini. I nostri soldi fanno mille giri, prima di finire dove li avevamo
destinati e non sempre ci arrivano. Walter Benjamin asserisce che il
capitalismo è in realtà una religione, la banca ha preso il posto della Chiesa
e i suoi funzionari sono come dei preti
che manipolano e gestiscono la scarsa fiducia che la gente ha ancora in se
stessa. Il potere finanziario ha sequestrato tutta la fede e tutto il futuro,
tutto il tempo e tutte le attese. Una società intera è stata asservita alla più
oscura delle religioni; è giunto il tempo che ciascuno di noi si riprenda il
suo credito e indirizzi le proprie speranze verso le cose che meritano,
sganciandosi dalle varie agenzie di rating e si riappropri finalmente della
propria libertà. "Non di solo pane vive l'uomo" e le altre sfere della nostra persona, quando le curiamo? Esistiamo noi ed esistono gli altri che hanno bisogno di noi. Ci servano questi giorni per un'attenta riflessione sulla nostra vera fede, sulle nostre reali speranze e su quale vogliamo che sia il nostro futuro.
Buona vita!
maestrocastello
Buona vita!
maestrocastello
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