Capita pure come ieri sera, prima di addormentarti, prendi
il telecomando e inizi il solito giro dei canali e tra i vari programmi di
politica chiacchierata, ti soffermi su La7: stanno parlando di pensioni d’oro e
t’accorgi che il nostro inguaiato Paese, da una parte nega la pensione di mille euro al vecchietto che ha versato
contributi per una vita, ma siccome non ha ancora raggiunto i sessantasette
anni di età non può ancora andare in pensione e poi concede a uno come Sergio
D’Antoni, ex sindacalista ed ex parlamentare, una pensione di 7.500 euro
mensili da quando aveva appena cinquant’anni e, sempre allo stesso, un
vitalizio da 8.700 come ex politico. Dice che le leggi lo permettevano. Insomma questo signore che ha lottato per
far percepire ad un lavoratore comune mille euro al mese; lui ne percepisce
quindicimila. Ma non è l’unico, anzi è uno di quelli che percepisce di meno;
perché veniamo a scoprire che esiste un lunghissimo elenco di ex manager che
percepiscono 40, 50 mila euro mensili. C’è qualcuno in testa a tutti come Mauro
Sentinelli, ex manager telecom, che percepisce addirittura 91 mila euro al
mese: qualcosa come tremila euro al giorno; uno scandalo! Il presidente degli
USA ha dichiarato di percepire 320 mila dollari all’anno e questo Sentinelli ne
prende un milione e cento di euro: cose dell’altro mondo! Ed hanno pure ragione, perché le leggi
dell’epoca glielo hanno permesso, leggi “ad personam” fatte da politici compiacenti
a persone che non conosce nessuno, che non hanno portato alcun beneficio
all’Italia e forse neppure alle aziende che dirigevano; tante le hanno
addirittura mandate in rovina. Nessuno ha tenuto conto, all’epoca, che questi
signori avrebbero percepito di pensione più di quanto avrebbero versato. Le
loro pensioni le paghiamo tutti noi, le pagano anche quelle persone che di
pensione non ne hanno nessuna, perché non hanno avuto un lavoro che gliela
garantisse. Oppure perché non hanno maturato gli anni necessari, perchè
licenziati o esodati. Dove sono quegli ideali di uguaglianza, di giustizia
sociale, di equa distribuzione della ricchezza che uno stato democratico deve
garantire a tutti i cittadini e di cui i nostri politici si riempiono
continuamente la bocca? Vi ricordate Mario Monti quando prometteva di tagliare
i costi della politica e ridurre i privilegi? Non è successo un bel niente!
Sono ancora 930 parlamentari, tutti tromboni ancora seduti agli scranni che si
parano il culo l’uno con l’altro e non riescono a fare uno straccio di legge
elettorale e dopo appena un mandato hanno tutti diritto a pensione; mentre un povero cristo che lavora in
cantiere deve aspettare la vigilia della morte. E le lacrime della Fornero ve
le ricordate, quando estorse l’allungamento dell’età pensionabile ai cittadini
comuni? Cambiano i governi, ma non cambia la musica, si parlava di mettere un
tetto di 5.000 euro per tutti: CHIACCHIERE! Di ridare indietro i finanziamenti
dei partiti: CHIACCHIERE! Perché se li sono già spesi, prima di prenderli. Una
cosa intollerabile, vera vergogna perpetrata negli anni e voluta dalle forze
politiche per favorire questa o quella casta, amici degli amici, portatori di
voti e di favori, uno scambio di potere. Uno schiaffo alla povertà e alla
giustizia sociale. Scusate lo sfogo, questa sera andrò a letto incazzato.
Buona vita!martedì 17 settembre 2013
Pensioni come fossero medaglie al valore: d’oro, d’argento e di bronzo.
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