martedì 17 settembre 2013

Pensioni come fossero medaglie al valore: d’oro, d’argento e di bronzo.



Capita pure come ieri sera, prima di addormentarti, prendi il telecomando e inizi il solito giro dei canali e tra i vari programmi di politica chiacchierata, ti soffermi su La7: stanno parlando di pensioni d’oro e t’accorgi che il nostro inguaiato Paese, da una parte nega la pensione  di mille euro al vecchietto che ha versato contributi per una vita, ma siccome non ha ancora raggiunto i sessantasette anni di età non può ancora andare in pensione e poi concede a uno come Sergio D’Antoni, ex sindacalista ed ex parlamentare, una pensione di 7.500 euro mensili da quando aveva appena cinquant’anni e, sempre allo stesso, un vitalizio da 8.700 come ex politico. Dice che le leggi lo permettevano. Insomma questo signore che ha lottato per far percepire ad un lavoratore comune mille euro al mese; lui ne percepisce quindicimila. Ma non è l’unico, anzi è uno di quelli che percepisce di meno; perché veniamo a scoprire che esiste un lunghissimo elenco di ex manager che percepiscono 40, 50 mila euro mensili. C’è qualcuno in testa a tutti come Mauro Sentinelli, ex manager telecom, che percepisce addirittura 91 mila euro al mese: qualcosa come tremila euro al giorno; uno scandalo! Il presidente degli USA ha dichiarato di percepire 320 mila dollari all’anno e questo Sentinelli ne prende un milione e cento di euro: cose dell’altro mondo!  Ed hanno pure ragione, perché le leggi dell’epoca glielo hanno permesso, leggi “ad personam” fatte da politici compiacenti a persone che non conosce nessuno, che non hanno portato alcun beneficio all’Italia e forse neppure alle aziende che dirigevano; tante le hanno addirittura mandate in rovina. Nessuno ha tenuto conto, all’epoca, che questi signori avrebbero percepito di pensione più di quanto avrebbero versato. Le loro pensioni le paghiamo tutti noi, le pagano anche quelle persone che di pensione non ne hanno nessuna, perché non hanno avuto un lavoro che gliela garantisse. Oppure perché non hanno maturato gli anni necessari, perchè licenziati o esodati. Dove sono quegli ideali di uguaglianza, di giustizia sociale, di equa distribuzione della ricchezza che uno stato democratico deve garantire a tutti i cittadini e di cui i nostri politici si riempiono continuamente la bocca? Vi ricordate Mario Monti quando prometteva di tagliare i costi della politica e ridurre i privilegi? Non è successo un bel niente! Sono ancora 930 parlamentari, tutti tromboni ancora seduti agli scranni che si parano il culo l’uno con l’altro e non riescono a fare uno straccio di legge elettorale e dopo appena un mandato hanno tutti  diritto a pensione; mentre un povero cristo che lavora in cantiere deve aspettare la vigilia della morte. E le lacrime della Fornero ve le ricordate, quando estorse l’allungamento dell’età pensionabile ai cittadini comuni? Cambiano i governi, ma non cambia la musica, si parlava di mettere un tetto di 5.000 euro per tutti: CHIACCHIERE! Di ridare indietro i finanziamenti dei partiti: CHIACCHIERE! Perché se li sono già spesi, prima di prenderli. Una cosa intollerabile, vera vergogna perpetrata negli anni e voluta dalle forze politiche per favorire questa o quella casta, amici degli amici, portatori di voti e di favori, uno scambio di potere. Uno schiaffo alla povertà e alla giustizia sociale. Scusate lo sfogo, questa sera andrò a letto incazzato.
Buona vita!

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