domenica 22 febbraio 2009

Blog come giornalini di classe

Mai avrei pensato che dall’atteggiamento di rifiuto e di sospetto che avevo per il computer alcuni lustri addietro, potessi poi passare ad un uso quotidiano dello stesso. La pubblica amministrazione si sa che ha faticato parecchio prima di riporre le vecchie macchine da scrivere in soffitta ed accettare inizialmente il computer anche solamente come semplice telescrivente; onde scoprire poi le molteplici funzionalità di questo moderno strumento di lavoro, di cui oggi non potrebbe più fare a meno. Da alcuni mesi anche io, come tanti, ho creato un mio blog dove poter esprimere e condividere pensieri che prima erano solo miei e ciò, credetemi, mi gratifica davvero tanto. Mi sembra come di aver realizzato il mio sogno di sempre e cioè raccontarmi e raccontare il mio modo di interpretare il mondo. Mentre mettevo in cantiere questo diario telematico, lo andavo paragonando al giornalino di classe che spesso ho realizzato con gli alunni, in tanti anni di lavoro alle elementari ed ho vissuto lo stesso entusiasmo dei miei piccoli allievi. Ricordo ancora il giornalino che realizzai nel 1975/76 con una quinta classe di ben 36 elementi, tutti maschietti (all’epoca erano poco diffuse le classi miste) e non scordo quanto quell’idea riuscì a coinvolgere i miei ragazzi. Formammo un vero e proprio comitato di redazione e ci furono incarichi per ciascun alunno. Tutti si impegnarono a scrivere articoli di ogni genere e siccome il giornale sarebbe stato poi letto dalle classi femminili della scuola, la nostra sezione era divenuta un laboratorio di continua rilettura e correzione degli elaborati. Morale: in pochi mesi quella classe, prima carente, migliorò tanto dal punto di vista ortografico e nella originalità delle idee che esponeva nelle composizioni scritte in quel giornalino scolastico dal titolo “Punto e a capo”. Molti scrivevano poi nei temi che avrebbero voluto fare, da grandi, il giornalista. Bella soddisfazione, no?

2 commenti:

  1. quantecose hai insegnato e quante cose avresti potuto ancora dare..........

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  2. Alla scuola Romanina ho dedicato 32 anni della mia vita, ma ho anche ricevuto tanto, specie nei primissimi anni. La realtà di borgata mi ha arricchito soprattutto dal punto di vista umano. Da voi ho potuto esercitare le mie qualità di persona semplice fra gente semplice e ciò mi ha permesso di crescere come uomo. Spero che il nostro contatto possa continuare da questo modesto blog. Assunta, dai un abbraccio a tutti della Romanina.

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