mercoledì 4 febbraio 2009

La cura dei limoni !

La cosa ebbe inizio allorchè un conoscente ebbe a darmi una ricetta indiana per disintossicare il fegato. La ricetta consisteva nel bere succo di limone ogni giorno, iniziando con mezzo limone e seguitando con l’aumentare sempre di altro mezzo ogni giorno; fino ad arrivare al numero di sette (tutti in una sola giornata!) e poi si torna indietro. Morale della favola: la cura dura 24 giorni, per un totale di 98 limoni da tracannare!
Un luglio che mi trovavo, per l’appunto, in terra di Sardegna, decisi di intraprendere questa avventura dei limoni e passai alle vie di fatto: feci una notevole scorta di limoni sardi e iniziò così il cerimoniale che provocò le ilarità dei miei parenti che non si capacitavano come facessi a mandar giù quel beverone aspro che aumentava spaventosamente ogni giorno; fino a raggiungere quota due bicchieroni due, colmi fino all’impossibile. Al mattino era una sceneggiata : io a fingere indifferenza e gli altri che manifestavano una meraviglia esagerata, per fiaccare la mia resistenza.
Si ingaggiò fra noi una tacita gara che mi stimolava a seguitare con maggiore zelo, per dimostrare a me stesso che avevo carattere da vendere.
Quando ne parlavo in giro, tutti poi mi chiedevano :
- T’ha poi fatto bene quella cura ?
Questo , onestamente, non l’ho mai saputo né durante né dopo. Sarà valsa la pena di affrontare tutto quel cinematografo?
Mi è rimasto francamente il dubbio.
Si sa che il limone un po’ restringe: provate a pensare alle mie quantità! Comunque avevo adottato alcuni accorgimenti che favorivano la continuazione della cura. Bastava tenersi in movimento, preparando il momento finale della digestione; insomma, l’atto liberatorio corporale!
Tutto si svolgeva praticamente secondo un cerimoniale giornaliero fisso: dopo il caffè di fine-pranzo, inforcavo gli occhiali da sole e dopo aver indossato un cappelletto m’incamminavo per stradine del borgo marinaro esageratamente assolate, tenendo fra le mani qualcosa da leggere; tanto per darmi un contegno agli occhi della gente.
Prima procedevo a passo lento e cadenzato, aspettando un gorgoglio corporale come preludio necessario alla buona riuscita dell’operazione; poi quando avvertivo segnali più decisi che giungevano sempre repentini, chiudevo immediatamente il libro ed affrettavo moderatamente il passo per guadagnare tempo ed abbreviare così la distanza che separa un peccatore dal suo confessionale.
La breve corsa iniziale sfociava, quasi sempre, in autentico fugone, nella speranza di trovar libero l’unico servizio di cui disponeva la nostra abitazione.
Dico, in quei momenti critici per un uomo, non ti va sempre a capitare qualche stronzo che protrae ulteriormente le tue sofferenze?!
- Niente mare, quest’oggi?
- Ci stiamo andando!
- Non vi si vede mai… se qualche volta….
(Cazzo, questo vuole attaccare bottone! Devo tagliare corto!)
- Scusate sono atteso urgentemente a casa… arrivederci!
Mostravo un cenno rapido di saluto e riprendevo il mio fugone; questa volta irrefrenabile. Una volta giunto a casa, mi accorgevo di aver sudato freddo. E quando ero scevro finalmente di pensieri e tutto il resto, mi veniva immancabilmente di pensare: oggi è andata; chissà domani!Se volete movimentare la vostra estate e provare qualche emozione forte, vi do un consiglio: fate anche voi la cura dei limoni!

4 commenti:

  1. simpaticissimo aneddoto....immgino la scena e mi pare di vederti...!!!!!

    Giovanni Colotti

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  2. mi sono divertita olto a leggerlo ora capisco perchè scappavi sempre da me...........non eraperchè non ti piacevo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  3. Ho appena intrapreso la cura dei limoni.... dopo pranzo penso rimarrò tranquillamente in casa!!!

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  4. Consiglio vivamente di leggere Ehret la guarigione senza muco,mi ha cambiato la vita ciao EvaSuzette B.

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