martedì 17 febbraio 2009

Caro "Vecchio scarpone" !

Il festival sanremese compie ormai 59 anni, da quando, nel lontano 29 gennaio 1951, Nunzio Filogamo presentò la prima edizione nel Salone delle Feste del Casinò di San Remo. L’organizzazione della manifestazione ed il suo svolgimento non avevano nulla a che fare con la pompa degli anni successivi. I cantanti erano 3 in tutto (Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano) ed interpretavano 20 canzoni; essi si esibirono sul palco, mentre il pubblico era sistemato su tavolini tra i quali giravano i camerieri occupati a portare le consumazioni. Vinse Nilla Pizzi con “Grazie dei fior” e non trasmetteva ancora la televisione, ma solo il secondo programma della radio. Quelle degli anni cinquanta erano canzonette dal testo semplice, fatte per essere fischiettate e cantate da tutti, in anni in cui c’era davvero bisogno di momenti di spensieratezza. Infatti furono presentate canzoni come “Vola colomba”, “Papaveri e papere”, “Canzone da due soldi”, “Casetta in Canada”, “Vecchio scarpone” e la gente era contenta di tanto. Le serate del festival destavano un grande interesse e radunavano gente nelle case dei fortunati che avevano la televisione, nei circoli, nei bar. Ricordo che si arrivava molto tempo prima al bar per prendere posto e si ordinava una sola consumazione che dava diritto a più persone ad assistere alla trasmissione. Si formavano i vari partiti: quelli che erano per Claudio Villa e quelli per Domenico Modugno e ci scappava spesso l’applauso. A noi ragazzi di quegli anni ci prendeva così tanto che la settimana prima del festival compravamo in edicola il libricino coi testi delle canzoni, li imparavamo a memoria e ci inventavamo pure la musica dei brani che dovevamo ancora ascoltare. Qualche volta sono stato costretto a seguire il festival solo per radio e mi sono accorto di apprezzare meglio un brano musicale, stando quasi al buio; illuminato soltanto dall’occhio verde dell’apparecchio radio che avevo in casa. Poi ne è passato di tempo e questa competizione ha perso il fascino antico. Ora si impongono le immagini, si creano le aspettative con l’ospite d’onore, il direttore artistico, il conduttore, la bionda e la mora, il dopo-festival, i testi impegnati, il look, lo scoop che dovrà riempire le pagine dei giornali e far parlare nei giorni seguenti alla televisione. E le canzoni? Dopo un anno nessuno più si ricorda. Oggi per suscitare l’interesse alla gara, si fanno polemiche su testi come ”Luca era gay” e “Ti voglio senza amore” o, peggio ancora, sul compenso milionario del conduttore; mentre una volta bastava un “ Vecchio scarpone” per infiammare il cuore di gente sempliciotta come me che l’indomani già mi ritrovavo per la strada a canticchiare :
Vecchio scarpone
quanto tempo è passato
quante illusioni fai rivivere tu
quante canzoni
sul tuo passo ho cantato
che non scordo più!

1 commento:

  1. Stiamo parlando di qualcosa che ormai non ci appartiene più, di un tempo in cui il semplice saltino di Joe Sentieri ci infiammava il cuore.
    Adesso è tutta un'altra storia.
    Possiamo tranquillamente dire:c'era una volta San Remo.
    saluti NOSTALGICO

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