mercoledì 27 maggio 2009

" Vota Antonio ! "


Nel rileggere le poesie di Trilussa colpisce l’attualità dei temi da lui trattati quasi un secolo fa che calzerebbero in modo eccellente alle situazioni odierne. Prendiamo ad esempio la politica: cambiano i tempi ma le sue strategie restano uguali a se stesse e sempre valide. Quando andiamo a votare noi firmiamo un assegno in bianco a gente che ci dovrebbe rappresentare e fare i nostri interessi. Ma ci sentiamo davvero ben rappresentati? Chi sono i politici italiani? Come li scelgono? Dovrebbero essere persone giovani, dinamiche e preparate! Da un'indagine comparata tra i nostri politici e quelli del Parlamento americano è risultato che l'età media dei nostri è salita spaventosamente dalla prima repubblica ad oggi rispetto a quella degli americani che invece è diminuita notevolmente( se pensate che il nostro presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica sommano più di 160 anni in due!). Il livello culturale medio dei parlamentari è invece diminuito rispetto a quello della prima repubblica: allora più del 78% dei nostri onorevoli erano laureati; oggi siamo appena al 61%, contro il 96% dei colleghi d'oltreoceano.
La politica è, in fondo, tutta chiacchiere e immagini; Una volta si faceva nei circoli e nelle piazze di paese; oggi si fa soprattutto in tivvù. Non si discosta molto dalle tele-vendite, dove si promette solo fumo. Tutti hanno la ricetta per sanare il Paese. Già! La politica dei proclami! Salvo poi una verifica finale che non viene fatta da nessuno.
Penso di fare cosa gradita proponendo un assaggio dei più gustosi sonetti del poeta dialettale romano in tema di politica.

L’elezione der presidente

Un giorno tutti quanti l’animali
sottomessi ar lavoro
decisero d’elegge un Presidente
che je guardasse l’interessi loro.
C’era la Società de li Majali,
la Società der Toro,
er Circolo der Basto e de la Soma,
la Lega indipendente
fra li Somari residenti a Roma;
e poi la Fratellanza
de li Gatti soriani, de li Cani,
de li Cavalli senza vetturini,
la Lega fra le Vacche, Bovi e affini…
Tutti pijorno parte all’adunanza.
Un Somarello, che pe’ l’ambizzione
de fasse elegge s’era messo addosso
la pelle d’un leone,
disse: - Bestie elettore, io so’ commosso:
la civirtà, la libbertà, er progresso…
ecco er vero programma che ciò io,
ch’è l’istesso der popolo! Per cui
voterete compatti er nome mio. -
Defatti venne eletto proprio lui.
Er Somaro, contento, fece un rajo,
e allora solo er popolo bestione
s’accorse de lo sbajo
d’avé pijato un ciuccio p’un leone!
-Miffarolo! - Imbrojone! - Buvattaro!
-Ho pijato possesso:
-disse allora er Somaro - e nu’ la pianto
nemmanco se morite d’accidente.
Peggio pe’ voi che me ciavete messo!
Silenzio! e rispettate er Presidente!

Rimedio

Un lupo disse a Giove: -
Quarche pecora
dice ch'io rubbo troppo...
Ce vô un freno
per impedì che inventino 'ste chiacchiere... -
E Giove je rispose:
- Rubba meno.

La libbertà de pensiero

Un Gatto bianco, ch'era presidente
der circolo del Libbero Pensiero,
sentì che un Gatto nero,
libbero pensatore come lui,
je faceva la critica
riguardo a la politica
ch'era contraria a li principî sui.
Giacché nun badi a li fattacci tui,
je disse er Gatto bianco inviperito -
rassegnerai le propie dimissione
e uscirai da le file der partito:
ché qui la pôi pensà libberamente
come te pare a te, ma a condizzione
che t'associ a l'idee der presidente
e a le proposte de la commissione!
È vero, ho torto, ho aggito malamente...-
rispose er Gatto nero.
E pe' restà nel Libbero Pensiero
da quela vorta nun pensò più gnente.

LA POLITICA (1915)

Ner modo de pensà c'è un gran divario:
mi' padre è democratico cristiano,
e, siccome è impiegato ar Vaticano,
tutte le sere recita er rosario;

de tre fratelli, Giggi ch'è er più anziano
è socialista rivoluzzionario;
io invece so' monarchico, ar contrario
de Ludovico ch'è repubbricano.

Prima de cena liticamo spesso
pe' via de 'sti principi benedetti:
chi vò qua, chi vó là... Pare un congresso!

Famo l'ira de Dio! Ma appena mamma
ce dice che so' cotti li spaghetti
semo tutti d'accordo ner programma!

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