venerdì 29 maggio 2009

Poliziotti panzoni, giudici corrotti e statali fannulloni! Ovvero: le esternazioni dei nostri ministri.







Da qualche tempo assistiamo ad esternazioni giornaliere di qualche membro del governo verso questa o quella categoria di cittadini. L’esempio più autorevole viene dal capo del governo o premier come ama farsi chiamare papy Silvio. Una volta era la Lega, la sola ad usare il paradosso e ci ridevamo tutti, dopo un attimo di sconcerto; invece adesso è un vezzo che appartiene a tutti. La Gelmini ha lungamente approfittato di questo subdolo mezzo per screditare la categoria degli insegnanti e operare discriminazione tra docenti delle diverse aree geografiche della nostra penisola ed aveva infatti farneticato di “corsi per gli insegnanti meridionali”, scordando che la sua insegnante di liceo era una terrona che l’ha preparata niente male. E Bossi:”Basta insegnanti terroni al nord. Federalismo anche nella scuola” Col “senno di poi” ci siamo accorti che stavano solo creando “ad arte” un clima di discredito sul mondo della scuola pubblica per operare i tagli sulle spese e partorire la riforma-farsa del maestro unico e taglio conseguente del “tempo pieno”. Le famiglie composte dai due genitori che lavorano, avvallando le accuse del ministro, non sapevano che già dal prossimo settembre dovranno “a pagamento” scegliere una scuola privata per i figli che permetterà la loro permanenza fuori casa. E mentre nel novembre scorso venivano tagliati di circa 8 miliardi di euro i fondi alla scuola pubblica, qualche settimana sono stati ripristinati 133 milioni alle scuole private (il 60% gestite dalla chiesa!), contro lo spirito della Costituzione che all’articolo 33 recita: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato".
Comunque la palma del campione delle esternazioni appartiene a lui: Renato Brunetta. Quando chiama “statali fannulloni” lui afferma di non voler offendere, ma di voler risvegliare l’orgoglio e la coscienza dei lavoratori pubblici. La sua circolare sulle assenze nascondeva il suo vero obiettivo: nella finanziaria 400 milioni in meno per i contratti. La sensazione sempre più netta è che non si cerchi efficienza e professionalità, ma con questa aggressione, si gettino le basi per una privatizzazione selvaggia di servizi, al solo scopo di assicurare vantaggi a pochi, a spese della collettività. L’ultima “cazzata” l’ha sparata pochi giorni fa: “basta poliziotti panzoni! Vadano per le strade, non stiano dietro la scrivania”, dimenticando che i panzoni degli uffici proseguono il lavoro svolto dai colleghi per la strada che rischiano ogni giorno la vita per 1300 euro al mese. Spero proprio che Brunetta telefoni al 113 per chiedere aiuto e si senta rispondere "Ci dispiace, non possiamo intervenire, sa com'è, qui siamo tutti panzoni". Direi piuttosto: “Basta ministri idioti !“ . Credo che gente con un ruolo pubblico che ha ottenuto così tanti consensi debba attuare un programma di governo nel rispetto di tutte le categorie di cittadini, senza gettare fango su alcuni, usando l’arma subdola della generalizzazione e mettendogli contro l’opinione della gente. Quando sentiamo parlare di poliziotti panzoni, giudici corrotti e statali fannulloni, saremmo tentati di dire a nostra volta: "politici corrotti, nanerottoli, uomini senza fede che fingete per qualche voto percentuale, voltagabbana e così via"; ma siccome siamo gente seria noi, non le diciamo queste cose; le pensiamo solamente!
Cordialmente maestrocastello.

1 commento:

  1. Mi chiamo marco.

    Sono un reduce della prima guerra mondiale. sembra strano, ma lasciate che spieghi la mia vicenda incredibile.
    Ho inteso una causa contro INPS per il riconoscimento dei contributi figurativi per i periodi di incorporazione nell'esercito italiano.
    Il giudice del lavoro del tribunale di Teramo, Alessandro Verrico, da ragione all'INPS, e mi condanna a pagare euro 1.650 più iva e accessori.
    Il giudice Alessandro Verrico motiva la sentenza con una norma abrogata, non più vigente che invalida la stessa attuale giurisprudenza. Il giudice Alessandro Verrico cita il regio decreto 1827 del 1935, che distingueva i militari italiani dal 25 maggio 1915 al 1 luglio 1921, tra chi era in zona di guerra, e che era accasermato.
    Secondo il giudice Alessandro Verrico, io non trovandomi in zona di guerra, o nelle trincee in combattimento contro i soldati austriaci, dal25 maggio 1915 al luglio 1921, non ho diritto ai contributi figurativi, anzi io ero un'accasermaro, o a disposizione, e questi militari non avevano diritto alla contribuzione figurativa, quelli in zona di guerra si.
    Il giudice Alessandro Verrico, mi considera un reduce della grande guerra, ma io nel 1915-21 non ero ancora nato. io sono nato il 22 settembre 1962.
    Ma il giudice Allessandro Verrico poteva ancora esagerare, mi poteva considerare un reduce garibaldino, o un reduce delle campagne napoleoniche, e perché no, anche un ex appartenente alle legioni romane di Giulio Cesare. Penso che nei tribunali con certi giudici, ci si pùo aspettare di tutto, e rimanere allibiti.

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