martedì 2 giugno 2009

Chi semina raccoglie.



Un giorno ebbi l’idea di proporre un gioco ai miei studenti. Consegnai ad ognuno un foglio e chiesi loro di scrivere la lista degli altri compagni, lasciando uno spazio sotto ogni nome. Poi dissi di pensare la cosa più bella che potevano dire su ciascuno dei loro compagni e scriverla. Ci volle tempo per finire tutto il lavoro, ma alla fine tutti completarono e consegnarono il proprio foglio di complimenti. Quel fine settimana lo trascorsi a preparare tanti fogli per quanti alunni avevo e trascrissi per ciascuno tutto ciò che gli altri avevano detto di lui/lei. Il lunedì successivo consegnai ad ogni studente la propria lista. Poco dopo l’intera classe stava sorridendo e sentivo frasi come “Davvero? Non pensavo di contare così tanto!” oppure “ Non credevo di piacere tanto agli altri”. Nessuno parlò più di quei fogli, ma dall’atteggiamento di ciascuno mi accorsi che l’esperimento aveva raggiunto il suo scopo e la classe risultava più unita di prima.
Erano passati molti anni ed un giorno che mi trovavo in metropolitana mi sento chiamare : “Signor maestro, si ricorda di me? Sono Alessandro Palmisano, quinta classe,Salvo D’Acquisto” Ed io celando bene la mia incertezza gli feci: “certo che mi ricordo, ma ne è passato di tempo!”. “Lo sa maestro che l’ho ricordata spesso in questi anni, in famiglia e con qualche amico con cui ancora sono in contatto. Mi piacevano quelle partite di calcio nel campetto delle suore e la cosa più bella è questa” e mentre dice questa frase, porta una mano in una tasca della giacca ed estrae un portafoglio. Aprendo il portafoglio, estrasse con attenzione due pezzi di carta che erano stati ovviamente piegati, aperti e ripiegati molte volte.
Seppi ancora prima di guardare che quei fogli erano quelli in cui, tanti anni prima, io avevo scritto tutti i complimenti che i compagni di classe di Alessandro avevano espresso su di lui. “Come può vedere, li conservo ancora come una reliquia e li porto sempre con me, perché mi danno coraggio per affrontare la vita, proprio come allora. La ringrazio sempre per averlo fatto.” Ebbi un tuffò al cuore per il bel riconoscimento e me ne sentii inorgoglito.” Si ricorda che ero timido e un tantino balbuziente? “ - continuò Alessandro- “Avevo timore di giocare con gli altri e pensavo che non mi accettavano e che mi potessero prendere in giro; ma dopo quella volta è stato bello e importante sapere che ai compagni facevo tenerezza e mi volevano nella squadra di calcio della classe. Avevo finalmente capito che anche io valevo qualcosa ed ero importante per gli altri. E’ stata una bella iniezione di fiducia. L’ho fatto mettere anche nell’album di fotografie delle nozze. Penso che, come me, anche tanti altri l’abbiano conservata questa lista, di alcuni ne ho la certezza!”. Intanto mi erano venuti gli occhi lucidi e faticavo per non darlo a vedere pubblicamente. Ripensando all’episodio penso che il grande merito sia stato di spingere i ragazzi a comunicarsi l’amore che trattenevano dentro e non si comunicavano. Dire alle persone che le amiamo e che sono importanti per noi, che sono speciali e che ci importa di loro è essenziale per vivere meglio. Diciamoglielo prima che sia troppo tardi. L’amore è la linfa della vita. Se lo hai ricevuto, è perché per qualcuno sei importante e c'è almeno una persona di cui ti importa. Ricorda, 'chi semina raccoglie'. Quello che metti nella vita degli altri tornerà a riempire la tua...
cordialmente maestrocastello.

3 commenti:

  1. BELLISSIMA LEZIONE....SEMPRE IN GAMBA, MAESTROCASTELLO!
    TI VOGLIAMO BENE ANCHE NOI !
    GIOVANNI E ANTONIETTA

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  2. Ecco mi è scesa la lacrima... e se ha fatto a me questo effetto, beh non oso immaginare l'emozione che puoi aver provato tu... che bello accorgersi ogni tanto che la nostra vita ha un così grande valore e quanto possiamo fare, nel nostro piccolo, per chi ci è accanto!!!
    Grazie, Agnese.

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  3. Il segreto è dentro di noi e basta solo cercarlo e condividerlo. Se non siamo distratti, tutti possiamo lasciare una traccia di noi. Baci.......

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