lunedì 22 giugno 2009

Che genitori siete?




Tempo fa leggevo in una rubrica : “io sono stata una bambina che non ha cercato di farsi capire. Lo feci apposta: mio padre era malato, non potevo permettermi il lusso di mostrare anche i miei problemi ed il mio dolore...la ferita brucia ancora... ma, in fondo, è come se mi fossi ferita da sola...” Sono stato sempre coonvinto che il rapporto figli- genitori sia irto di difficoltà , oggi più che in passato. Nel caso della ragazza della rubrica pensate che sia stata della ragazza la colpa di non aver chiesto aiuto o piuttosto dei genitori di non essersi accorti del suo disagio? Mentre i figli, specialmente nella fase di crescita, tentano in vario modo di catturare l’attenzione dei grandi per condividere problemi ed ansie dell’adolescenza; questi ultimi si chiedono se sono dei “buoni genitori”, mossi dal desiderio di dare ai propri figli gli strumenti migliori per affrontare la loro vita e il timore di non essere all'altezza. Spesso le richieste dei figli non riguardano l’ultimo modello di video-citofonino e tanti genitori sono consapevoli che il loro atteggiamento è fondamentale per lo sviluppo della personalità dei propri figli. Tutti i giorni i genitori sono bombardati da messaggi contraddittori e ansiogeni; il rischio è di perdere la bussola e di finire nel vicolo cieco dei sensi di colpa che sono quasi sempre immotivati. Educare significa accompagnare i figli verso l'apprendimento delle regole basilari del vivere civile. Magari esistesse una scuola per imparare a fare i genitori ! In fondo non è proprio un grande male, perché il metodo è personale e bisogna costruirselo da soli, badando ad alcune regole dettate soprattutto dall’esperienza e dal buon senso. Esistono alcune semplici strategie per crescere un figlio che creda in se stesso e abbia una buona dose di autostima:
- Essere autoritari è spesso indice di debolezza interiore, mentre l’autorevolezza si guadagna” sul campo”, in un rapporto di dialogo. Il figlio non deve vivere il divieto come un’imposizione, ma come una decisione condivisa.
- Bisogna ascoltare i bisogni dei propri figli ponendo contemporaneamente dei limiti che gli consentono di diventare a poco a poco indipendenti.
- come genitori, non dobbiamo proteggere nostro figlio dalle difficoltà, ma dobbiamo aiutarlo a superarle con successo. Così può imparare a contare su di sè e ad affrontare ogni situazione.
- Mai dire: "sei uno sciocco!", ma piuttosto "hai avuto un comportamento sciocco", sottolineando il fatto che lui come persona vale sempre tantissimo e che la nostra stima per lui non è cambiata.
- accettiamo nostro figlio per la sua personalità, per i suoi errori e per i suoi sentimenti. Accettiamo le critiche per scoprire le sue esigenze.
- non dobbiamo mai punire nostro figlio, i metodi basati sulla punizione sono passati di moda e non ottengono grandi risultati, se non quello di creare un cattivo rapporto con i genitori.
- Quando fa resistenze o quando piange lasciamolo stare e solo quando gli sarà passata sarà pronto per suggerirgli la soluzione di problemi da un punto di vista nuovo che prima avrebbe rifiutato.
- Invece di dirgli cosa deve o non deve fare, indichiamogli la via di quello che è giusto. Ad esempio “fai attenzione quando attraversi la strada” è meglio di “non farti investire quando attraversi”. Con la seconda frase concentreremmo la sua attenzione proprio sul farsi investire.
- I bambini imparano con l’esempio. Puniamoli con violenza e ne faremo dei violenti. Invece di punirli quando sbagliano, cerchiamo di premiarli quando agiscono bene: crescerà in loro l’autostima.
- Limitiamo gli ordini, in favore di cordiali richieste. Se siamo costretti a ricorrere ad un ordine, purchè sia fatto con rispetto, senza urlare, con impassibilità e senza giustificare le nostre ragioni. Noi dobbiamo essere per lui una guida forte e motivante.
- Permettere qualsiasi cosa di certo non è mai una buona abitudine. All’interno della propria famiglia bisogna costruire regole comuni che favoriscano le relazioni tra i suoi membri, aiutino a vivere civilmente ed a crescere, ciascuno nel proprio ruolo.
Buona vita!
maestrocastello.

2 commenti:

  1. Grazie per i consigli, ma quanta fatica!!! Speriamo di riuscire bene. Saluti Rita e Paolo

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  2. spero di essere riuscita ad applicare in parte le tue idee

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