martedì 9 giugno 2009

"No potho reposare"


Se vi dico “Desvelos”, “A sa zente”, “No potho reposare”,“Disimparados”, “Pitzinnos in sa guerra” forse non vi diranno molto; sono i titoli di alcuni brani di Andrea Parodi. Vi ricordate la voce solista dei Tazenda, quel giovanotto dalla lunga chioma e dalla voce particolare, meritevole di aver reso “pop” una lingua difficile ed affascinante come il sardo? Spesso lo ricordo, a due anni dalla sua scomparsa, riguardando i video delle sue ultime interpretazioni e non vi nascondo che riascoltare quella voce da fare invidia a qualsiasi strumento musicale mi procura sempre la pelle d’oca. Al Di Meola dopo aver assistito ad un suo concerto gli disse: “ Hai la voce più incredibile che abbia mai sentito, voglio fare qualcosa con te". Anche Fabrizio De Andrè, Noa e Mauro Pagani ed altri grandi hanno cercato la sua collaborazione. Diceva che tutto quello che gli bastava era la voce, quella voce che a chi lo ha amato e apprezzato durante la sua vita non sarebbe mai bastata. Un grande esempio di umiltà e dignità che con l’arrivo della popolarità, temendo di chiudersi in un genere e diventare un prodotto, non aveva più voluto andare in tv ed aveva girato per i più importanti festival del mondo per far conoscere le particolarità della sua voce straordinaria.
Gli va riconosciuto il coraggio di salire sul palco, di rimanere con la gente, affrontando la malattia più bastarda dei nostri tempi. Se guardate il video dell’ultimo concerto a Cagliari mentre interpreta “No potho reposare”, con la testa rasata e i segni evidenti di una malattia all’ultimo stadio, fa venire i brividi.
Ciao Andrea, tu sei uno spirito con una voce che non scomparirà mai.
Non ho volutamente proporre il video di Cagliari che mette tristezza, ma voglio avere un ricordo gioioso e più artistico del brano, interpretato da Andrea in collaborazione con Al Di Meola. Buon ascolto!
maestrocastello

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