martedì 22 febbraio 2011

Agguati metropolitani.

Colosseo illuminato per la protesta contro lo stupro alle donne!


Il fatto :
Una giovane di 23 anni è stata violentata la notte del 18 febbraio scorso, nella zona di Trinità dei Monti a Roma.  La giovane è stata aggredita e trascinata da due uomini tra due automobili in sosta ed uno di loro l'ha violentata, mentre l’altro la teneva ferma. E’ già il secondo caso di violenza nella città di Roma, a distanza di appena pochi giorni ed il sindaco, ancora una volta,  ha preso il provvedimento di far illuminare il Colosseo. Questo caso segue l’altro del 31 gennaio scorso sempre a Roma: «Sull’autobus a quell’ora c’ero rimasta soltanto io. All’improvviso il conducente ha fermato il mezzo, è corso verso di me e mi ha violentata».
Riflessione :
Mi chiedo, cosa succede a questa città e a tutte le nostre città che appena quattro giorni fa hanno festeggiato con le donne la festa degli innamorati? Magari pure quei due violentatori, in incognita, avranno accompagnato la loro fidanzata ad una cenetta a lume di candela e le avranno regalato rose e promesso eterno amore. Come mai, mi chiedo, sono diminuiti furti e rapine, ma le violenze contro le donne non accennano a diminuire? Ha ragione Dacia Maraini ad affermare che lo stupro è una vera e propria arma di guerra maschile e non ha nulla a che vedere col desiderio sessuale inappagato. Anche perché viviamo in un’epoca di emancipazione sessuale, in cui è spesso proprio la donna a prendere certe iniziative e il sesso è vissuto in modo più naturale e libero e, male che ti vada, le nostre strade cittadine pullulano di ragazze che hanno scelto di dare piacere a pagamento. Illuminare il Colosseo di sera  è sicuramente un’iniziativa positiva, un gesto simbolico significativo, come far luce su tutte le storie di violenza che restano nell’ombra; ma quello che allarma è che ultimamente lo stiamo facendo troppo spesso. La polizia sta facendo indagini per trovare i due violentatori, ma sono convinto che, pure se li prenderanno, il problema non sarà risolto; perchè loro sono solo gli autori materiali di questa  violenza.  I veri violentatori siamo tutti noi, o meglio, è la nostra non cultura della legalità e del rispetto dell’altro che la nostra città sembra aver dimenticato.  Alla base dello stupro c’è la volontà di ribadire il dominio del maschio sulla donna che si manifesta mortificandone il corpo, lacerandolo e castigandolo, per sancire la propria superiorità; proprio in un momento in cui la donna è impegnata a far valere la parità di diritti. Vedete dove sta il controsenso: in questo periodo sentiamo dire da più parti che la donna è libera di spogliarsi, di agghindarsi e di vendersi; ma, stando ai fatti, non è poi libera di camminare tranquillamente per la strada di notte.          
Quello che colpisce è il silenzio maschile. Scrive Lidia Ravera: “Voi che non pagate le donne, che non placcate le minorenni, che preferite la qualità alla quantità, che volentieri vi assumete il rischio di una relazione alla pari, che non considerate fare del  sesso una pratica completamente disgiunta dall’amore, dalla tenerezza, dalla seduzione, voi che non siete puttanieri, per favore, DITE QUALCOSA!”.
Buona vita!
maestrocastello

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