lunedì 7 novembre 2011

La nonna che sussurrava al computer



Negli anni sessanta l’espressione “beat” contribuiva a marcare un confine tra nuove e vecchie generazioni, ora, nell’epoca del computer, in virtù di una singolare assonanza si potrebbe dire che sia il termine “bit” che ”byte” servono, invece, a caratterizzarne il divario. Siamo nell’era dell’informazione e il “bit” è, appunto, l’unità di misura delle informazioni, come il metro lo è per le lunghezze, il litro per le misure di capacità e via discorrendo. Per giovani e giovanissimi l’uso di internet è pane quotidiano, non così per i loro nonni che stanno scoprendo soltanto in età matura il fascino di usare il computer. In varie parti d’Italia prolificano progetti di alfabetizzazione informatica per i non più giovanissimi. Comuni, associazioni, cooperative e scuole organizzano corsi gratuiti di informatica per anziani, con l’obiettivo importante di favorire il dialogo e lo scambio di saperi tra le generazioni. E’ il caso di Reggio Emilia che nel 2011 ha dato vita alla terza edizione del progetto “Nonno Bit e nonna Byte”. Nelle aule dell’Università o nelle sale delle biblioteca comunale,  anziani, sotto la guida di alunni delle superiori, apprendono l’uso della videoscrittura, imparano ad inviare una mail o come si naviga su internet. Addirittura, anche in diverse scuole elementari si vivono iniziative analoghe, dove anziani imparano ad usare il computer sotto la guida dei nipoti che fanno loro da tutor e questa è un’esperienza scolastica insolita e divertente, dove si sperimentano insieme ruoli diversi da quelli scolastici tradizionali. Devo dire che i risultati sono sempre sorprendenti, perché se da un lato l’esperienza permette ai ragazzi di esprimere capacità e risorse insospettabili; dall’altro, fornisce competenze nuove agli anziani, come saper scrivere una mail ad un parente lontano o la capacità di accedere ai servizi del Comune in via telematica e colma sicuramente il divario generazionale tra nonni e nipoti che si riteneva incolmabile. Se ogni Comune italiano seguisse l'esempio di Modena e Reggio Emilia o quello della quarta elementare "Mar dei Caraibi di Ostia, sarebbe grandioso;  
Spero che tanti altri sindaci prendano esempio da queste belle realtà italiane e sappiano rendere con poco un servizio utile e meritevole ai loro concittadini non più giovani. 
Buona vita!
maestrocastello

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