mercoledì 21 dicembre 2011

Homo faber.


Il racconto: Un giorno d’estate, il nipotino di un famoso scienziato si presentò nello studio del nonno. Nella mano, che teneva nascosta dietro la schiena, il ragazzino stringeva un uccellino che aveva appena catturato nella voliera del giardino. Con gli occhi che sprizzavano di maliziosa furbizia chiese al nonno: “Il canarino che ho nella mia mano è vivo o morto?” “Morto”, rispose il saggio, senza alcuna esitazione. Il bambino apri la mano e lasciò scappare l’uccellino che prese immediatamente il volo. “Hai sbagliato, hai sbagliato!”, disse il bimbo  ridendo. Il nonno aveva paura che se avesse risposto: “ Vivo”, il ragazzino avrebbe potuto stringere il pugno e soffocare la piccola bestiolina. Vedendo il fanciullo ridere divertito, anche il nonno sorrise. “ Piccolo mio, la risposta era racchiusa nella tua mano.”
Informazione storico-filosofica: Questa storiella, semplice all’apparenza, sembra il cartello di un’antica scuola di pensiero , riassunta  in una locuzione latina: “Ognuno è artefice del proprio destino”,  che Sallustio attribuisce al console romano Appio Claudio Cieco.  L’espressione segna una contrapposizione all’idea di uomo che si aveva nel mondo classico fino al Medioevo; quando si credeva che il destino dell’uomo era tutto deciso dal fato. La nuova  teoria, detta appunto, dell’ “homo faber” (uomo artefice), che verrà sviluppata soprattutto durante l’Umanesimo ed il Rinascimento, vede l’uomo come intelligente, astuto ed energico e perciò capace di utilizzare al meglio ciò che la natura gli offre ed essere dunque artefice del proprio destino.
Riflessioni : Siamo beneficiari di un dono che ci è stato fatto con la nascita: la vita. Poi ognuno vive la propria vita come meglio crede, è tutta questione delle scelte che ciascuno fa. Sono appunto le scelte che determinano il proprio destino. Se uno sarà una persona per bene, piuttosto che un delinquente; l’avrà deciso lui solamente con le scelte che avrà effettuato. La vita è un dono e bisogna farne buon uso. Come? Mettendo al centro della propria vita solo sani principi e tenere bene a mente che ciò che semini poi raccogli. Dobbiamo imparare a viverla, la vita, attimo dopo attimo; imparare a gustare anche le piccole cose. Facciamo pure progetti in prospettiva del futuro, ma, intanto, non perdiamo di vista il presente. La vita è un dono e per questo si chiama “presente”!                                                   
Post Scriptum: La vostra vita può sempre diventare migliore…..la decisione e la possibilità di  migliorarla stanno nelle vostre mani.
Buona vita!
maestrocastello

1 commento:

  1. "Sono uscito senza spicci"22 dicembre 2011 alle ore 00:20

    La saggezza non nasce per caso nella mente dell'uomo; la devi costruire.
    Molto saggio lo scienziato della storiella (che già conoscevo),lui sapeva che il bambino avrebbe agito per vincere e, di conseguenza,suo nonno ha dato la risposta legata alla salvezza del malcapitato uccellino.

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