mercoledì 9 ottobre 2013

Dieci favole politicamente scorrette (terza puntata).

 I Vangeli dei due Apostoli.
di Andrea Camilleri.


Tra i moltissimi apostoli che diffusero, con opere e azioni, il Verbo del Cavaliere, due, Marcello e Cesare, furono anche gli autori dei Vangeli che ancor oggi ci permettono di conoscere e ammirarne la sovrannaturale grandezza.
Tra i due sacri testi esistono, è vero, delle discrepanze che non inficiano però la sostanziale verità del racconto. I due concordano sull’episodio del dodicenne Cavaliere che, assalito da alcuni facinorosi senza Fede, detti comunisti, li sgominò, novello Davide, lanciando loro dei sassi e tutti colpendoli alla fronte, perché la sua mano era guidata dal Signore.
Dissentono invece, ma solo per un dettaglio, sul fatto che il Cavaliere avesse camminato sulle acque, come egli stesso confidò a un gruppo ristretto di apostoli.
Mentre Marcello afferma che il Cavaliere disse: “Ho camminato sulle acque”, Cesare racconta che la frase esatta fu: “Ho attraversato cattive acque”.
I due evangelisti invece concordano, in tutto e per tutto, sul risveglio del giovinetto che, caduto in coma, tornò alla coscienza udendo la voce del Cavaliere durante una delle sue predicazioni.
Marcello e Cesare perfettamente concordano anche sul miracolo detto della “conversione del Sinedrio”.
Portato dai nemici davanti al Sinedrio per essere giudicato, il Cavaliere fu accusato di colpe che mai aveva commesso e dovette subire pesanti condanne. Ma qualche tempo dopo, Il Cavaliere, aiutato dall’apostolo Cesare, riuscì a incontrare a quattrocchi i componenti del Sinedrio e con loro lungamente parlò facendoli illuminare dallo Spirito Santo.
Alla fine non solo venne proclamato mondo da ogni peccato, perfino da quello originale, ma alcuni degli antichi persecutori presero a seguirlo e diventarono suoi apostoli.
I pochi reprobi del Sinedrio che continuarono satanicamente ad accusarlo ebbero vita breve e infelice.
Particolare curioso: i due evangelisti stranamente non fanno parola del miracolo più clamoroso e conosciuto, quello della “moltiplicazione dei miliardi”.
Andrea Camilleri

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Così va la vita: papa Giovanni con un solo miracolo lo faranno santo e chi, come il Cavaliere che di miracoli ne ha fatti tanti, è alla gogna mediatica. Se solo si conoscesse la striscia miracolosa di quest’uomo. L’ultimo miracolo risale allo scorso capodanno ed è avvenuto su Twitter, pensate che in una sola notte i suoi followers, tutti arabi e latino-americani, sono passati da settemila a settantamila unità. Le malelingue (comuniste) diranno che sono voti comprati. Altri miracoli sono che prende i voti senza essere un religioso, unico al mondo, ha il dono del conflitto d’interessi e, come il re Mida, tutto quello che tocca diventa oro. Il Cavaliere è un Messia moderno: ha comprato giornali e televisioni non per arricchirsi; ma da quelli parla alle sue folle, attorniato da dieci apostoli, in realtà erano dodici (Fini e Casini lo hanno tradito) : Fede, Bonaiuti, Cicchitto, Gasparri, Galliani, Bruno Vespa, Dell’Utri, Bondi, Cesare Previti e… udite, udite, c’è anche un‘apostolessa: la Santanchè. Il Cavaliere predica, impone le mani e fa miracoli di ogni genere; tanto per citare l’ultimo: l’hanno appena condannato (non alla crocifissione) a quattro anni  e….. miracolo che si ripete: non riescono mai a metterlo in guardina!
Buona vita!
maestrocastello

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