giovedì 17 ottobre 2013

Dieci favole politicamente scorrette. (parte quarta).

Il Cavaliere e la morte.
di Andrea Camilleri.                                                                                                                  
Il Cavaliere, girando campagne e campagne, s’imbattè in una vecchia scheletrica, vestita di nivuro, con una lunga falce in mano. La riconobbe subito e fece fare uno scarto al suo cavallo.  “Schifosa comunista!”, murmuriò. La morte era d’orecchio fino e lo sentì. Si mise a ridere “Tutte me le hanno dette! Ma comunista mai! Si può sapere perché?” “E chi è più comunista di te? Tu consideri tutti allo stesso modo, ricchi e poveri, belli e brutti, re e pezzenti! E questo non è giusto, gli uomini non sono uguali. Io, per esempio, sono il Cavaliere, l’uomo più ricco di questo paese, milioni di uomini mi ascoltano, mi seguono…..” “Basta, basta “, l’interruppe la Morte che non era né comunista né liberale, ma solo una grandissima carogna, “mi hai convinto. Tu sei degno di un trattamento speciale, avrò un occhio di riguardo. Ti dico l’anno, il giorno, il mese, il minuto primo e il minuto secondo della tua morte”. E glielo disse scomparendo. Il Cavaliere, paralizzato dallo scanto e incapace di fare altro, cominciò a contare i secondi che passavano, passavano, passavano, passavano, passavano, passavano………
(Andrea Camilleri).
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La morte è comunista? Non lo so, comunque bella pensata quella del Cavaliere di crederla  una figura di sinistra; forse è per via della falce. In questo caso il Cavaliere si dimostra buon osservatore e ottimo matematico. Secondo un principio di similitudine (non ricordo quale), il  Cavaliere avrà fatto questo ragionamento:  Se A = B  = C; allora A = C; in pratica: la morte ha come simbolo la falce - il comunista ha come simbolo la falce - la morte é comunista! Sta di fatto che la morte non guarda in faccia nessuno, non è come la legge; che non è uguale per tutti; la morte non fa sconti e non fa indulti. Che strano, comunque, si nasce tutti uguali, la vita  si comporta poi con ciascuno in modo diverso e, alla fine, si ritorna tutti uguali come prima. A tanti la morte fa tanta paura, non so se fanno paura ancora i comunisti;  certo è che lo spauracchio dei comunisti ha sempre fruttato negli anni molti voti per il Cavaliere!
Post Scriptum: A proposito, i comunisti hanno cambiato gusti alimentari; ad ogni modo: state attenti ai bambini!
Buona vita!
maestrocastello


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