sabato 9 ottobre 2010

La scuola ritorna al passato?


Nel duemilaotto lasciavo il mondo della scuola mentre la Gelmini annunciava: “la scuola cambia”. Il Consiglio dei ministri presentava con quattro decreti le novità della riforma della scuola: via al maestro unico, potenziamento dell’inglese, stop alla giungla nelle superiori. “ Più chiarezza ed opportunità per le famiglie, più efficienza, semplificazione e snellimento dell’organizzazione, valorizzazione del ruolo dei docenti”, così pontificava la ministra Maria Stella Gelmini. Allora non eravamo ancora un Paese in piena crisi e già si effettuavano pesanti tagli all’istruzione, lasciando chiaramente intendere come il pedagogista che aveva suggerito la riforma fosse Giulio Tremonti, ministro delle Finanze e dell’Economia. In questi due anni, mentre si metteva la scuola a dieta stretta, è stato gettato tanto discredito sui lavoratori di questo settore e spesso proprio dai politici di riferimento e si è capito bene che la riforma faceva parte di un disegno politico ben preciso: risparmiare in un settore ritenuto improduttivo. Il governo mentre se ne sbatteva delle proteste degli istituti che vedevano assottigliarsi sempre più le risorse del proprio bilancio, ritenendole proteste strumentali e di stampo politico; tagliava sistematicamente cattedre, riduceva il tempo pieno e distribuiva finanziamenti con il contagocce. L’azione della politica di governo ha condizionato così, in negativo, la programmazione educativa di ciascun collegio dei docenti. Questo inizio di anno scolastico duemiladieci poi ha visto molti colleghi precari in sciopero della fame per giorni, perché più di qualcuno ormai alla soglia dei cinquanta non ha ancora un lavoro stabile nella scuola e proprio oggi, 8 ottobre, il malcontento è sfociato in una protesta nazionale. Un esercito di oltre 100 mila studenti e professori è sceso nelle strade di 50 città italiane per la grande manifestazione nazionale della scuola. A sfilare in prima fila c’erano i disabili che lamentavano: “Con i tagli rischiamo di essere espulsi dalla scuola!». « Si torna al passato, al Medioevo!» denunciavano i loro genitori. Come gran parte dei docenti ritiene, anche io sono d’accordo nell’affermare che sono le persone a fare la scuola, non i decreti e che bisogna programmare e salvaguardare tutte quelle attività progettuali e di laboratorio che arricchiscono il curricolo e garantiscono ai ragazzi la formazione più completa. Capisco anche che ciò è sempre più difficile se in una classe con la presenza di alunni con handicap manca il sostegno, se vengono tagliate le ore della compresenza, se quando manca un docente non ti mandano la supplente. Mettiamoci pure che ora siedono fra i banchi una mezza dozzina di faccine di colore, lingua e cultura diverse che, sì, faranno numero; ma aumentano i molti problemi che già esistono in una classe. Non possiamo certo dimenticarci di quando gli altri eravamo noi in un paese straniero! Ma è ovunque risaputo che non si fanno le nozze coi fichi secchi e questo lo dovrebbe capire la ministra che nega aiuti nel pubblico ed invece elargisce 120 milioni di fondi alle scuole private (leggetevi la circolare 22 giugno 2009 che allego nel fondo). Abbiamo sentito dire spesso che una società degna di questo nome è quella che investe sulla formazione e sulla ricerca, garantisce a tutti il diritto all’istruzione e mantiene buoni standard qualitativi, anche in periodi di magra. E' un caso che i migliori ricercatori italiani sono costretti ad emigrare in altri Paesi, dove si investe seriamente nella ricerca? Ministra, la prego, non sia così prevenuta, la prossima volta ci parli con la gente che le chiede di essere ascoltata sotto il suo ministero, non è gente nemica e da Lei cerca solo un confronto. Ora mi chiedo, se la Ministra ha in mente una scuola di eccellenza; mentre gli addetti ai lavori asseriscono che, a forza di tagli, la scuola ha i giorni contati. Dov’è sta la verità? Il poeta persiano Jalal ed Din Rumi diceva : “La verità era uno specchio che, cadendo, si ruppe. Ciascuno ne prese un pezzo e, vedendovi riflessa la propria immagine, credette di possedere l'intera verità”. Naturalmente auguriamo lunga vita alla scuola, quella pubblica, naturalmente!

Buona vita!
maestrocastello.

*********************************
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l'Autonomia Scolastica
Ufficio IX

Roma, 22 giugno 2009
Oggetto : decreto interministeriale 28 maggio 2009: attuazione art.2 comma 47 legge 22 dicembre 2008 n.203
Si trasmette, per opportuna informazione, il decreto interministeriale del 28 maggio 2009, con il quale sono stati ripartiti € 120.000.000 per interventi in materia di istruzione scolastica destinati alle scuole paritarie.
Le somme assegnate a ciascun Ufficio scolastico regionale, indicate nella tabella A allegata al citato D.I., sono state già accreditate.
Le somme in questione sono destinate ad integrare i contributi per le istituzioni scolastiche paritarie di ogni ordine e grado, secondo il criterio della continuità rispetto a quelle già erogate come anticipo
Le SS.LL, ove non vi abbiano già provveduto, avranno cura di collaborare con i competenti uffici delle Regioni per assicurare una rapida erogazione dei contributi alle scuole paritarie.


IL DIRETTORE GENERALE
Mario G.Dutto

Nessun commento:

Posta un commento