lunedì 6 dicembre 2010

Ci vogliono i riti.

"Per favore...addomesticami", disse la volpe.
"Volentieri", rispose il piccolo principe,"ma non ho molto tempo, però. Ho da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe.
"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe?"
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe. ” Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.


(da IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint Exuper)


Il piccolo principe è un libro fantastico. Un bimbo lo sfoglia come un libro di favole e per un adulto rappresenta un vero e proprio manuale di vita che permette riflessioni sull’uomo e su molteplici aspetti della vita. La trama è apparentemente banale: l’incontro nel deserto del Sahara tra un pilota d’aereo e il Piccolo Principe, l’uno precipitato per caso mentre pilotava il suo aereo e l’altro proveniente da un pianeta talmente piccolo che vi erano solamente una sedia con la quale il principe si spostava ogni minuto per vedere i tramonti, tre vulcani e una rosa indifesa. Fra i due nacque una profonda amicizia. Leggendo questo libro il lettore si innamora facilmente di entrambi i personaggi. Il pilota che capisce come i grandi si debbano abbassare al livello dei bambini, perché spesso sono colpiti solo dall’apparenza delle cose e non sanno vedere al di là della forma e infatti dice: “Tutti i grandi sono stati bambini, una volta, ma pochi di essi se ne ricordano“. Il piccolo principe, del quale emerge la personalità tipica di un bambino nel periodo dell’infanzia: curiosa, allegra, dolce e spensierata; capace di vedere l’essenziale, cioè quello che è invisibile agli occhi, non al cuore. L’amicizia è frutto di vicinanza ed aiuto reciproco e nasce dall’amore che si mette nelle cose come , ad esempio, dalla cura che lui ha per la sua rosa: “é' su di lei che ho ucciso i bruchi, perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o anche qualche volta tacere “ Solo così facendo, pur essendo una rosa simile a tutte le altre, è diventata la sua rosa. L’amicizia è un sentimento che non nasce per caso, è un’estensione dell’amore e, come l’amore, è conquista, è un assalto al cuore dell’altro; è un addomesticare i sentimenti di un altro. La tattica per addomesticare un amico è semplice e la suggerisce la volpe che sta offrendo la propria amicizia al piccolo principe: "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino.” L’apoteosi di questo sentimento è raggiunta poi con il rito dell’attesa che darà modo alla volpe di preparare il proprio cuore all’emozione di gioia che proverà all’arrivo dell’amico. Senza alcun dubbio, l’amicizia è il filo conduttore della nostra esistenza, che senza di essa, rischierebbe di essere vuota e incolore. Si inizia da piccoli, giocando con un pallone, magari bucato e cadendo graffiandosi le ginocchia, ed ecco che l’amico ti dà una mano per aiutare a rialzarti... Rubare i melograni da un orto e poi scappare perché sorpresi dal padrone e venire puniti restando chiusi in casa, ma l'amico è sempre là. Si ride, si litiga, si fanno cazzate e poi si cresce. Le strade iniziano a dividersi e gli amici diventano come le stelle: non le vedi sempre, ma sai che esistono, pronti ad ascoltarti... L’amicizia, quando è vera, dura tutta una vita. Non ha alti e bassi come l’amore, ma si comporta come un diesel che, una volta partito, ti fa fare il giro del mondo ad andatura costante. Si ha bisogno sempre di addomesticare un amico per camminare insieme ad un altro te stesso e credetemi che avere due anime è meglio di una solamente. Diceva il filosofo Francesco Bacone: “ l’amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce”.


Buona vita!


maestrocastello


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1 commento:

  1. gpapaiani@infovia.com.ar7 dicembre 2010 alle ore 12:53

    Bravissimo Maestro Gianni! e´bellisimo il scrito. bacione a tutti voi

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