mercoledì 6 aprile 2011

Così diversi, eppure così uguali.

.“E Dio disse….gli uomini sono tutti uguali davanti a me, alti e bassi, bianchi e neri, ricchi e poveri; ma per i neri, piccoli e poveri la vedo veramente  dura!” Questa battuta di Giobbe Covatta nasconde, in effetti, una profonda verità: che gli uomini storicamente non sono stati mai tutti uguali e non lo saranno mai. Quando diciamo che siamo tutti fratelli, facciamo solo demagogia. Non è vero che la diversità viene accettata spontaneamente. Ci sono momenti in cui essa mette a dura prova i nostri nervi, ci sono frangenti in cui vorremmo annullarla  come d’incanto per trovarci tutti d’accordo, con gli stessi gusti e con gli stessi desideri. La diversità riguarda tanto il colore della pelle, quanto il modo di pensarla; tanto i nostri gusti sessuali, quanto il nostro status sociale. Dio, per fortuna, ci ha fatti tutti diversi, questa è la realtà; altrimenti assomiglieremmo alle piastrelle della nostra cucina o alle croci di un cimitero di guerra: tutte bianche e tutte uguali!  Se tutti vestissimo bene, che monotonia! La diversità è scomoda per chi ama l’ordine e la compattezza ed è ritenuta invece una ricchezza per chi la sa apprezzare come risorsa nelle persone. La storia dell’uomo è costellata di pagine amare in cui la differenza  ha spesso eretto steccati invalicabili tra le persone. Se pensate fino a pochi secoli fa la stessa Chiesa tollerava la schiavitù, anzi proprio sulle basi delle sacre scritture si affermava che c’erano uomini nati schiavi in quanto stavano scontando per volere di Dio il peccato dei propri avi. Il saccheggio dell’Africa  (tratta dei negri) e lo sterminio degli Indiani d’America sono stati resi possibile proprio per questo supporto delle dottrine cristiane. Vi pare che il messaggio evangelico che gli uomini sono tutti fratelli, almeno nel mondo attuale, sia praticato o quantomeno praticabile? Purtroppo le risorse della Terra sono in mano di una minoranza di nazioni forti che difficilmente rinunceranno ai loro privilegi, a discapito dei più deboli che sono la maggioranza. Nell’ultima assemblea mondiale della sanità, ad esempio, si è faticato molto a convincere colossi quali gli USA a modificare l’attuale sistema di Ricerca e Sviluppo basato sul meccanismo dei brevetti e sugli alti prezzi dei farmaci in favore delle popolazioni più povere del mondo che restavano così escluse dal sacrosanto diritto alla salute. Si contano sulle dita di una mano quegli Stati che hanno realmente azzerato il debito verso le nazioni più povere.  Quando il portafogli ha preso il posto del cuore, il diavolo può mettersi tranquillamente a riposo, pronuncia un adagio. All’interno dello stesso stato italiano non si cerca forse di selezionare i cittadini in categorie: in base all’appartenenza geografica, al credo politico o a quello religioso? Un povero Cristo avrà pure il diritto di poter essere musulmano, comunista, omosessuale, meridionale o figlio di puttana senza essere guardato male da tutti? Tempi duri per i neri, piccoli e poveri!  E come diceva il buon Catalano in” quelli della notte” : " E' molto meglio essere bianchi, alti e ricchi che neri, bassi e poveri.  Meditate gente... Meditate!
Buona vita!
maestrocastello

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