lunedì 6 febbraio 2012

Nevica, niente scuola!

Finalmente è tornato l’inverno! Questa frase non l’ha detta nessuno in questa Italia dalle continue emergenze: emergenza caldo, emergenza freddo ecc.; l’italiano deve essere per forza preoccupato di qualcosa. La neve che riesce a creare il panico ad un’intera nazione. Eppure sembra assurdo che si debba morire per pioggia o per neve in un Paese che ha fatto della tecnologia la sua bandiera. Fa paura la neve. Eppure la saggezza  popolare, un tempo, sapeva che sotto la coltre bianca la terra rimaneva in letargo, come in un sonno rigeneratore, per prepararsi alla rinascita di primavera. Era una necessità. Erano quei ritmi della natura a cui, oggi, siamo disabituati. Per noi non esiste più il momento del riposo, della sosta e anche la neve diventa motivo di disagio; perché obbliga a fermarsi, ad intralciare le attività produttive. “La neve porta pulizia, costringe all’attenzione, ai tempi lunghi” dice Luciano Ligabue e questo l’uomo della “play station 4 “ non se lo può proprio permettere, lui corre sempre e, oramai, non si ferma neanche più ai box a cambiare le gomme. Dovrebbe nevicare, ogni tanto, anche sulle nostre vite, per fare pulizia dei nostri corpi logori e riappropriarci delle sane abitudini di un tempo, come accorgerci, stupirci e contemplare. Questa mattina la neve mi ha emozionato, sono rimasto incantato ad ascoltare il suo vuoto rumore ed ho ripensato alla neve di quando ero fanciullo, a Sant’Agata di Puglia. Non c’era cosa più bella di svegliarsi con la voce di mia madre che diceva: venite a vedere, nevica; niente scuola! La neve che si sostituisce alla scuola, sarà perché essa è una maestra di vita. In un baleno, ci precipitavamo per strada. Ho ricordo di palle di neve, scivolarelle su tavolette di fortuna, granite di neve, assaggi di stalattiti di ghiaccio di forma fallica e i geloni alle mani del mio compagno di banco. Avevamo con la neve, come un rapporto fisico, un rapporto senza orgasmo; non come oggi che anche la neve è divenuta una cosa virtuale. Tanti se ne restano in casa e della neve hanno notizia solo dalla televisione. Soltanto i ragazzi scorazzano per la città a fare foto che possano destare meraviglia  e corrono subito a casa per condividerle  con gli amici di facebook. Tanti si lamentano che il telefonino non prende e non possono mandare foto, né chattare; insomma, non possono vivere nel loro mondo virtuale, mentre fuori fiocca la neve reale. Nevica a febbraio! Che fossero tornate le stagioni di una volta!   

Buona vita!
maestrocastello

2 commenti:

  1. Mitico maestro Giovanni!!!
    Mirella

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  2. Grazie Mirella, continua a seguirmi.E' gradito il passaparola e pure i commenti.
    Giovanni

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