mercoledì 16 dicembre 2009

Caro Gesù Bambino,


quest’anno, per la prima volta, a casa nostra abbiamo deciso di non farci regali per il prossimo Natale, data la situazione critica che non ci costringe, è vero, a particolari ristrettezze; ma ci chiama, per una volta, ad uno sforzo di buon senso. Tanto ci vogliamo tutti un gran bene e ce lo dimostriamo aiutandoci durante tutto l’anno, specialmente quando qualcuno di noi attraversa un momento di bisogno. Credo che capirai benissimo, proprio Tu che hai scelto di nascere in condizioni di estremo disagio. Noi non possiamo davvero lamentarci, il problema fosse solo quello dei regali; se pensiamo a quanta povertà affligge questo mondo. Il Natale non dovrebbe servire d’occasione per dimostrare affetto ad amici e parenti e per dare una mano a tanta povera gente? Passi l’ indifferenza difronte al fratello che soffre, ma perché permetti che tanti comuni del bresciano possano pensare ad un’operazione dal nome provocatorio “Natale senza immigrati”? Perché non fai capire loro che emarginando il povero, emarginano lo stesso Cristo ; che la loro idea di identità, a sostegno di politiche non cristiane, puzza di strumentalizzazione e di cattiva interpretazione del Vangelo? Forse sarebbe il caso che ritornassi a nascere nuovamente sulla terra, per scacciare dal tempio quei politici corrotti che si ergono a paladini di quel Cristo che poi non rispettano nei comportamenti quotidiani. Fai capire a certi cristiani che se ti portano “crocifisso” appeso al collo, e poi non fanno opere di misericordia; sono solamente dei cristiani di facciata! Spiega bene ai ricchi che la questione del cammello e della cruna dell’ago è la distanza che intercorre fra loro e la povera gente. Ti prego caldamente di non permettere che il malumore per la politica sfoci in violenza. Illumuna la mente di chi ha il potere di comando che sappia davvero rappresentare e garantire gli interessi di tutti. Le maggioranze cambiano, ma deve rimanere immutato il senso di giustizia sociale che è l’anima di ogni democrazia moderna. Rendici , o bambinello, più tolleranti verso chi ha opinioni diverse, pelle diversa, credo diverso, stile di vita diverso. Non sarebbe male che ricordassi ai più che sei sempre fra noi e Ti trasformi come Batman e che dicessi loro che quando incontrano un barbone, un lavavetri, uno zingaro, un malato, un morto di fame; attenzione! Potrebbero essere la Tua controfigura. Vedi cosa puoi fare. Ora Ti saluto e ci sentiamo a Natale.
maestrocastello.

3 commenti:

  1. colotti.giovanni@alice.it18 dicembre 2009 alle ore 05:33

    SOTTOSCRIIVIAMO PIENAMENTE QUESTA BELLISSIMA LETTERA A GESU' BAMBINO SPERANDO CHE CI ASCOLTI!!!!
    BUON NATALE A TUTTI...(ANCHE NOI NIENTE REGALI)...!
    UN ABBRACCIO, GIOVANNI

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  2. cecilia.pometto@enel.com18 dicembre 2009 alle ore 05:36

    Sottoscrivo in pieno e cerchiamo di pensarci ogni volta che che capita di doverci mettere del nostro. Speriamo che il degrado non degeneri ancora di più, fuori e dentro di noi. E che questo Gesù Bambino ascolti e ci dia ancora la speranza e la capacità di credere che possiamo essere migliori di come siamo e fare cose migliori di quelle che facciamo (cosa di cui ho sempre più dubbi).

    Comunque, intanto un abbraccione e un anticipo di auguri fraterni sinceri. Auguri anche a Maestrocastello che ha voglia di scrivere ed esprimere il sentimento e il pensiero di tanti.

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  3. Bisogna affidarsi fiduciosi alla speranza perché, come dice San Tommaso, essa è un bene, un bene futuro, un bene arduo ed un bene possibile! La speranza è un sentimento di fiduciosa attesa verso il futuro, quella forza spirituale che ci distingue in quanto uomini. Essa è una virtù per il cristiano ed un punto di forza per chi, nonostante tutto, ha il desiderio di andare avanti. E’ un dono prezioso da non tenere chiuso in cassaforte; essa va trafficata. Forse sarebbe questo il dono più bello che potremmo regalare e regalarci per il prossimo Natale!

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