sabato 5 dicembre 2009

I sogni aiutano a vivere.


"Yamir Youssef viveva al Il Cairo e tutte le notti faceva lo stesso sogno:
sognava un uomo, tutto bagnato, che si toglieva una moneta di bocca e gli diceva:
- Yamir, la tua fortuna è a Teheran. Tu devi partire, e andare a Teheran.
Una settimana, un mese, un anno sempre lo stesso sogno, finalmente Yamir prese il fagottino e partì.
Arrivò a Teheran sull'imbrunire, nello stesso momento in cui nella piazza dove si trovava arrivavano dei briganti.
I briganti rapinarono tutti, lasciarono tre o quattro morti in giro e scapparono.
Quando giunse la polizia c'era solo Yamir, come un fesso, in mezzo alla piazza.
La polizia lo arrestò, lo prese a legnate per tre giorni, gli fece perdere 18 kg, e dopo una settimana arrivò il capitano per interrogarlo.
Yamir gli disse: - è colpa del sogno.
Il capitano lo guardò ridendo e gli disse:
- Yamir! Ma tu non devi credere ai sogni: i sogni sono delle falsità, delle bugie...pensa che io è un anno che sogno un giardino con una meridiana, e dietro la meridiana un pozzo, e dietro il pozzo un cespuglio, e dietro il cespuglio un immenso tesoro. Se avessi creduto a quel sogno sarei partito a cercarlo, invece no: è una gran puttanata, non devi pensarci. Ti vedo molto male: adesso ti faccio curare e poi ritorni a casa.
Infatti, dopo una settimana Yamir, un po' ritemprato tornò a casa.
Andò subito nel suo giardino, e passò la meridiana, passò il pozzo, passò il cespuglio
e trovò il tesoro."
La morale di questa favola orientale? Penso che sia del tutto superfluo che la suggerisca questo blog; piuttosto ci offre lo spunto per qualche riflessione sull’utilità dei sogni. I più si mostrano scettici ad affrontare temi come quello dei sogni che sfuggono alla pura attività del lucido pensiero. Il sogno, infatti, “è un fenomeno legato al sonno ed è caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni solo apparentemente reali” (Wikipedia). In una certa fase del sonno che gli studiosi chiamano REM, se si creano certe condizioni ideali, noi siamo inclini a sognare, mettendo in moto un tipo di funzionamento mentale che ha leggi e meccanismi diversi dall’attività di pensiero. Durante il giorno siamo portati ad inibire (cancellare) pensieri dolorosi o ritenuti sgradevoli dall’ educazione ricevuta o dalla nostra morale; pensieri tutti che accantoniamo in una specie di dimenticatoio detto inconscio. Solo di notte, proprio durante lo svolgimento dei nostri sogni, quando si creano le condizioni ideali e ci liberiamo dai freni inibitori, apriamo quella stanza proibita e diamo sfogo alle nostre fantasie più recondite. Una volta svegli ci accorgiamo che ricordiamo a fatica spezzoni di ciò che abbiamo appena sognato, si accavallano fatti, personaggi molto distanti, luoghi, persone non più in vita ecc. Chi è capace di interpretare questi sogni? Ma gli psicoanalisti, attraverso un periodo di analisi, detto “training”: Sigmund Freud capì per primo che” il sogno è la via maestra per esplorare l’inconscio” e proprio con l’interpretazione dei sogni nasce la moderna Psicoanalisi. I sogni possono aiutare a ricostruire alcuni processi intrapsichici più ampi, mettendo in luce aspetti conflittuali o strutturali e possono assumere un ruolo importante nella guida interiore del soggetto per la propria reintegrazione psichica.
Jim Morrison cantava « Sogna perché nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti può dare » , mentre Pedro Solinas poetava:
“Sognare è il mezzo che l'anima ha/ perché non le fugga mai/ ciò che fuggirebbe/ se smettessimo di sognare/ che è realtà ciò che non esiste.”
E ancora dal Web è tutto un coro di voci di filo-sognatori :
-Senza sogni non mi diverto….
-senza sogni non c’è vita….
-senza sogni mi sento vuoto….
-Non riesco a pensare ad un mondo senza sogni….
-Sogno perché non costa niente….
- I sogni sono il pane per la mia fantasia…
Che dire? Forse nel mondo dei sogni perfino uno come Don Chisciotte troverebbe il terreno adatto per combattere battaglie alla sua portata.
Buona vita!
Maestrocastello.

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