sabato 13 febbraio 2010

Ditelo con un fiore!


Nell’antichità il termine festa degli innamorati era legato ad un popolare rito pagano della fertilità. Il mese di febbraio e le feste che includeva erano la preparazione per l’arrivo della primavera che era considerato il periodo della rinascita. In questo mese si compivano i riti della purificazione: le case venivano pulite con lo spargimento di sale e di una particolare farina. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei Lupercali (Dei che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati) a cui venivano offerti sacrifici ed il sangue degli animali sacrificati veniva sparso lungo le strade della città, in segno di fertilità. Si racconta anche di un ulteriore rituale che era una vera e propria lotteria dell’amore: un bambino estraeva dall’urna i nomi di alcune coppie casuali che avrebbero poi vissuto in intimità per l’intero anno; affinchè il rito della fertilità fosse concluso. Solo nel 476 d.c. Papa Gelasio annullò questa licenziosa pratica con l’ntroduzione del culto di San valentino, vescovo nato a Terni e martirizzato due secoli prima. San Valentino divenne così il patrono dell’amore ed il protettore degli innamorati di tutto il mondo. Oggi che l’inflazione delle giornate di festa ha toccato il punto più alto, più per soddisfare le esigenze di un mercato che non sa proprio più che inventare che per altro; questa festa alletta solo innamorati principianti e gli inguaribili nostalgici che sono sempre alla ricerca dell’idea che strabilia. Passi per la rosa che ti vendono anche in unico esemplare o la cenetta a base di involtini primavera; ma non convince chi, per una volta, strabilia; sicuro di poter dimostrare che dietro un’idea stravagante si celi anche un amore grande. Ricordate la pubblicità del pennello? Parete grande non pennello grande, ma grande pennello! Così anche per l'amore grande ci vuole un grande dono. Questi gesti “unici” che incantano alcuni ricordano tanto gli eroi che compiono un solo gesto e per questo rimangono famosi. Per dirla con Nietzsche, guardatevi da geni, santi ed eroi! Eroico è il gesto di un solo momento e in amore non può certo bastare; più difficile è gestire la quotidianità di una vita. Amare è condividere i difetti dell’altro, giorno dopo giorno, senza mai lagnarsene; ben sapendo che lo stesso avviene anche per i propri. Una donna se ne sbatte di un fascio di rose, un brillante o l’attenzione di una volta; se tale atto è destinato a rimanere isolato.
Va bene lo scambio di un dono; ma l’amore si dimostra coi fatti e… ogni giorno dell’anno!
Buona vita!
Maestrocastello.

2 commenti:

  1. colotti.giovanni@alice.it15 febbraio 2010 alle ore 01:21

    siamo in sintonia. buon san valentino a tutti coloro che si vogliono bene sinceramente .
    Noi lo abbiamo festeggiato con i nostri anziani dell'Auser, che ci manifestano ogni giorno il loro affetto e ci gratificano per cio' che facciamo .
    Bacioni a tutti.

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  2. l'amore vero non ha una data.una ricorrenza.un rincorrere al regalo più "d'amore" della festa. Chi ama , ama tutta la vita o magari ,come è oggi d'uso, per un periodo più o meno lungo ma che ipocrisia questa festa!!!!!!!!!

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