sabato 27 febbraio 2010

STOP - PENSIONI - DEPUTATI


Per quanto mi riprometta di evitare telegiornali e fatti della politica, poi va a finire che ci ricasco puntualmente; proprio come un fumatore che aveva smesso e si riaccende la sospirata sigaretta. Ma provo sempre la stessa delusione nel costatare che non è mai cambiato nulla: si litiga sempre su tutto, in dibattiti che si trasformano in piazzate e che invece di chiarire, finiscono spesso per confondere ulteriormente la mente di chi si era ripromesso di capire. Fa specie, in un momento di grave crisi di lavoro e di fatica a far quadrare il bilancio familiare, sentir parlare sempre delle solite cazzate che fanno comodo a qualcuno solamente. Per fortuna che ogni tanto arrivi un matto a far riflettere la gente. Il matto in questione (matto in senso scherzoso, ovviamente) è Luciano Casasole che, preso lo spunto dall’invito del cardinale Poletto ai consiglieri del Piemonte di rinunciare ai privilegi pensionistici, in virtù del principio di uguaglianza ed in un momento di grave crisi economica ed occupazionale; ha attuato un bliz a Piazza San Pietro, facendo apparire sulla cupola la scritta intermittente: STOP – PENSIONI – DEPUTATI. "I nostri politici sono sempre pronti a bisticciare su tutto, ma quando si mettono a discutere di premi e di liquidazioni solo per loro, vanno d'accordo", aveva detto il cardinale, facendo riferimento all'indennità di fine mandato dei consiglieri regionali del Piemonte, una 'superliquidazione' di 100mila euro lordi decisa dall'allora governatore Enzo Ghigo. "E' una contraddizione, ha aggiunto Poletto, predicare che bisogna trovare risorse, fare sacrifici, e poi quadruplicarsi ( da uno a quattro euro per ogni voto) il premio elettorale. Non mi pare sia un bell'esempio, non fa bene al popolo. Pensare che i buoni esempi dovrebbero venire proprio dalle istituzioni pubbliche". Che senso ha pretendere che il comune cittadino vada in pensione ad un passo dalla tomba, quando si coserva per sé il privilegio di acquisirlo dopo appena pochi anni di mandato? Naturalmente quella scritta ha incuriosito i tanti pellegrini stranieri in attesa di entrare nella basilica che si son chiesto il motivo della scritta e non sono mancati gli applausi per la trovata di Casasole. E’ da tempo che si discute della opportunità di far percepire stipendi tanto alti e pensioni così facili ai nostri onorevoli parlamentari. Ma quanto percepiscono in realtà? Ho fatto un giro in rete ed ecco cosa trovo: il trattamento economico è determinato in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965 : la prima voce è l’indennità, quella che nel linguaggio comune è definita “stipendio” è pari a 5.486,58 euro al netto delle ritenute varie, seguono la diaria che ammonta a 4.003,11 mensili ed i rimborsi inerenti il rapporto tra eletto ed elettori per un importo mensile di 4.190,00 euro mensili. Le spese di viaggio variano da 3.323,70 a 3.395,10 euro trimestrali a seconda che si superi i 100 Km); per le spese telefoniche riceve mensilmente 3.098,74 euro (la Camera non fornisce ai deputati telefonini cellulari). Completano la scheda l’assegno di fine mandato, le prestazioni sanitarie e sui trasporti. Insomma lo stipendio mensile di un parlamentare si aggira sui 15. 237,02 euro netti; mentre la sua pensione va da un minimo di 2.797 euro netti ad un massimo di 8, 952,712 euro mensili. Scordavo le tante facilitazioni.
1. TESSERA DEL CINEMA gratis
2. TESSERA TEATRO gratis
3. PISCINE E PALESTRE gratis
4. TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis
5. CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis
6. FS gratis
7. AUTO BLU CON AUTISTA gratis
8. RISTORANTE spesso gratis o a 2 lire
e tante altre ancora.....Non penserete ora di diventare tutti deputati???
Buona vita!
Maestrocastello.

1 commento:

  1. colotti.giovanni@alice.it1 marzo 2010 alle ore 05:31

    GIA'...QUALE UGUAGLIANZA...!!!!....DA QUELL'ORECCHIO...NON CI SENTONO....
    UN ABBRACCIO

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