giovedì 11 febbraio 2010

I Mamuthones a Mamoiada



Tempo di carnevale, tempo di maschere. Le varie maschere sono rappresentative delle singole regioni italiane e ciascuna interpreta un po’ lo spirito della gente locale. Noi conosciamo bene quelle maschere che hanno allietato la nostra vita scolastica e poco sappiamo di certe altre che sono legate a storie locali della nostra penisola.
Il fulcro del Carnevale di Mamoiada - uno degli eventi più celebri del folclore sardo - è costituito dalla sfilata dei Mamuthones che sono maschere di legno inqietanti, indossate dalla gente di questo paesino di montagna, nelle caratteristiche sfilate del carnevale. Il termine mamuthones ha varie accezioni: significa spauracchio, fantoccio, spaventapasseri, vile, miserabile ed uomo da poco.Sono state avanzate diverse ipotesi sull'origine della rappresentazione: dalla celebrazione della vittoria dei pastori di Barbagia sugli invasori saraceni fatti prigionieri e condotti in corteo, al rito totemico di assoggettamento del bue, ad una processione rituale fatta dai nuragici in onore di qualche nume agricolo e pastorale. Alcuni interpretano questi rituali come segno di liberazione dalle tante invasioni a cui i sardi sono stati soggetti nel corso della storia; altri,semplicemente come rito propiziatorio legato alla fine dell’inverno e all’inizio della stagione primaverile.
I Mamuthones indossano un vestito di velluto tipico degli abitanti della Barbagia, sopra al quale portano "sa mastruca", un giubbino di montone rovesciato e senza maniche. Sul petto e sulla schiena portano legati numerosi campanacci e campanelli che producono il tipico tintinnio che risuona per le strade di Mamoiada durante il Carnevale. Il loro viso è nascosto, appunto, da una maschera nera scolpita nel legno e hanno un fazzoletto legato sotto il mento.
I Mamuthones avanzano distribuiti in sei coppie e sono affiancati dagli "Issohadores", giovani vestiti con pantaloni di velluto nero, camicia bianca e corpetto rosso. Mentre i Mamuthones procedono in modo lento e ritmico, piegati dal peso dei loro campanacci, gli Issocadores avanzano agilmente, catturando alcune persone del pubblico con una sorta di fune. I malcapitati possono liberarsi solo dopo aver offerto da bere.
La sfilata inizia nel pomeriggio, finisce a notte fonda ed è interrotta da numerose soste, per bere il vino pagato dalle persone del pubblico catturate. Il Carnevale di Mamoiada inizia con la festa di Sant'Antonio Abate (il 16 - 17 gennaio), prima uscita per Mamuthones e Issohadores e si conclude nel giorno di Martedì grasso, con la sfilata del Juvanne Martis Sero, un fantoccio portato per le vie di Mamoiada sopra un carretto. Per una volta, lasciamoci andare al sorriso che è l’ autentico toccasana di ogni male, come dicevano Orazio, Seneca e Sant’Agostino: “una volta all’anno è lecito impazzire” (semel in anno licet insanire).
(Le notizie sono prese dal "carnevale di mamoiada")
Buona vita!
Maestrocastello.

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