sabato 22 gennaio 2011

Bisogna ritornare alla terra!

Qualche tempo fa mi è capitato di leggere sulla Gazzetta del Mezzogiorno l’intervista  ad un certo signor Domenico, giovane coltivatore di Mola di Bari che ha trasformato l’azienda agricola di famiglia specializzata nella coltivazione dell’uva da tavola in attività agrituristica. La sua tenuta vinicola è divenuta così una Country House la cui mission è il ritorno alla natura e alla vita agreste. La cosa che trovo fantastica è sentire che finalmente anche al sud qualcuno abbia voglia e coraggio di investire risorse su progetti di lavoro innovativi rispetto al passato, senza aspettare la manna dal cielo. Domenico fin da piccolo ha la passione per l’agricoltura, come tanta gente del sud e oggi ha preso questa decisione per promuovere le proprie produzioni agricole, il territorio ed anche la cultura della civiltà contadina pugliese. Come lui, giustamente anche noi siamo preoccupati perchè tanti agricoltori stanno perdendo la voglia di credere nel proprio lavoro ed abbandonano la campagna, in quanto si sentono poco tutelati dallo Stato. In questi anni le politiche nazionali non hanno  investito buone idee in agricoltura e  anche la società ha creduto erroneamente che lavorare la terra fosse marginale, con la conseguenza di allontanare i giovani dal lavoro nei campi. L’essere entrati in Europa, mentre da una parte ha avuto degli effetti negativi con l’invasione nei nostri mercati di prodotti ortofrutticoli a basso costo e di bassa qualità; ha portato però anche tante opportunità di veder finanziati molteplici progetti: l’importante è non lasciarsele sfuggire queste occasioni, specialmente da parte dei giovani  meridionali . Il settore agricolo deve ritornare un settore primario in Italia, oggi più di ieri, perché rappresenta una garanzia per i consumatori e una grande opportunità lavorativa per i nostri giovani. Attraverso una sapiente valorizzazione dei prodotti tipici del nostro territorio il settore agricolo può essere un utile strumento per promuovere l’Italia. Le nostre produzioni  sono riconosciute patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco, perché espressione della dieta Mediterranea e possono, di fatto, essere un volano per il settore agricolo. Non credo minimamente che il Sud abbia povertà di mezzi, tutt’altro! Serve solo il coraggio di fare investimenti sul proprio territorio, anche se  sussistono tanti fattori negativi che scoraggiano gli investitori meridionali come le lungaggini burocratiche, il pizzo istituzionalizzato dalla malavita che ha ormai preso il posto dello Stato su tante zone del Sud e la totale mancanza di infrastrutture. Serve coraggio e iniziativa privata di molti meridionali che,  invece di  arricchire le banche, facciano investimenti  e creino posti di lavoro per i figli di quegli emigranti che, un tempo, abbandonarono quelle terre che ora non aspettano altro che ritornare a produrre. Bisogna mettersi in testa che è finito il tempo delle vacche grasse, che non è più tempo di sognare il posto fisso, che è un’illusione aspettare l’industriale lombardo nei panni dello zio d’America che  viene ad investire in provincia di Foggia, che le fabbriche del Nord cercano di andarsene all’estero : esempio ne sia il caso Mirafiori a Torino. Ora c’è un grande vantaggio, perché anche il mercato del lavoro è diventato un mercato globale. Sentite questa: qualche mese fa 3 giovanissimi italiani (22, 28 e 22 anni)  a cui in Italia tutti avevano bocciato un loro progetto sulla produzione di foftwares, decidono di partire negli USA e presentano, da perfetti sconosciuti, il loro progetto ad una società colosso dell’informatica americana. Vi sembrerà incredibile, ma hanno vinto su tanti col loro semplice progetto, ottenendo un finanziamento di centomila dollari ed ora girano per l’Europa a far conoscere il loro prodotto. E’ un caso che quei ragazzi siano italiani del Nord, ma potevano essere benissimo di un’altra parte d’Italia. Come vedete, basta crederci. Una volta lessi questo strano cartello in un'officina meccanica: noi rendiamo possibili le cose impossibili, per i miracoli ci stiamo attrezzando! 
Alla gente del Sud si chiede solo voglia di fare, poi arriveranno anche i miracoli..
Buona vita!
maestrocastello

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