lunedì 7 marzo 2011

Per le donne non può bastare solo l'8 marzo.

L’ otto di marzo è data troppo importante per essere dimenticata. Tante donne si sono stancate della solita pizza con le amiche, mentre un uomo in mutande fa lo strip apposta per loro e l’odore forte di mimosa ammorba il locale pieno come un uovo. Altri blog vi faranno la storia del perché l’otto marzo, mentre noi vogliamo ribadire soltanto cose già dette tante volte: l’aver istituito una giornata dedicata alla donna ci sembra riduttivo per la donna; se non sbaglio hanno istituito anche la “giornata del fungo porcino” e il 17 febbraio scorso è stata la “giornata dedicata al gatto”. Capite l’accostamento? Utilizziamo invece questo giorno per fare una seria riflessione: le conquiste delle donne sono passi avanti nel senso della civiltà e del vivere sciale che abbiamo fatto tutti insieme, uomini e donne e ce lo dobbiamo ricordare tutto l'anno. Le donne hanno fatto sì molte conquiste e il giorno che non dovranno conquistare più niente, staremo meglio tutti quanti. Per l’occasione ho voluto, di proposito, sostituire la mimosa con fiori di alta montagna, delle cime del Lavaredo, più preziosi perché meno accessibili ai più e poi hanno un colore accattivante. Ho voluto anche rendere omaggio alle donne con una dedica personale che è nata prendendo lo spunto da  un elenco sulle donne che lavorano, letto da Susanna Camusso (neosegretario CGIL) nella trasmissione “Vieni via con me” . L’ho rielaborata in forma di dedica mentre mi ronzava nella testa la bella poesia in musica “A te” di Jovanotti e l'ho appunto intitolata: "A te"..


A te!
A te, donna, essere invisibile che nel cuore della notte pulisci i luoghi dove lavoreranno soprattutto uomini. A te, che curi la vita e la morte e ti chiamano badante, prigioniera di un permesso di soggiorno. A te, che per trovar lavoro, sei costretta a nascondere titoli e specializzazioni. A te, che hai firmato  un foglio in bianco che previene la gravidanza. A te, che guardi la fabbrica e sai che il tuo lavoro si è trasferito in Serbia. A te, ricercatrice con biglietto aereo per un Paese straniero. A te, che nata al sud, puoi scegliere solo tra obbedire ed emigrare. A te, che lavi, stiri, cuci, fai da mangiare, pulisci il culo ai tuoi bambini e tanti pensano che non sia nemmeno un lavoro. A te, che eri impiegata, ma hanno tolto il tempo pieno a scuola. A te, che rispondi ad annunci e ti domandi: sarò abbastanza carina? Sarò abbastanza giovane? A te, che passi le ore a servire ad una cassa e pensi: ma oggi non era domenica? A te, che adesso puoi votare. A te, che hai conquistato le otto ore. A te, che hai inventato nuove professioni. A te, che dà fastidio sentirti definire “quota rosa”. A te, che hai conquistato il tempo del matrimonio, della maternità, dell’allattamento. A te, che hai conquistato il diritto di sentirti nel lavoro uguale all’uomo, pur restando differente. Felice il giorno in cui non dovrai conquistare niente di più, allora staranno meglio anche gli uomini.

Buona vita a tutte le donne!

maestrocastello.

1 commento:

  1. a te che hai finalmente cercato sul tuo blog di far capire che la festa della donna non ha data . E' sempre la sua festa per tutto quello che riesce a fare da quando si alza al mattino fino alla fine della giornata. GRAZIE !

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