mercoledì 4 gennaio 2012

O mio presidente.


La sera del 31, mentre tu parlavi a reti unificate, io ero intento a spizzicare tartine ricoperte di salse troppo sfiziose e confesso che ti ho dato poco retta. Il senso di ciò che hai detto agli italiani l’ho appreso solo il giorno dopo dai giornali, anche se un po’ già lo immaginavo. Ho troppa stima della tua persona. In un momento di grande incertezza, per me resti un sicuro punto di riferimento e faccio molto affidamento su di te. E pensare che se non c’eri tu, la balordaggine dei politici ci avrebbe già scaraventati in fondo ad un burrone. Un comico donna t’ha definito “Napisan”, come se tu fossi un  sapone liquido, mentre  per me sei, piuttosto, come un medicinale, una protezione per lo stomaco; il Lansoprazolo prima della cura Monti. Sai bene che noi italiani medi non ci  tireremo mai indietro, che siamo disposti a fare sacrifici per l’Italia;  purché li facciano tuttii. Non ho paura tanto per me stesso che una pensione l’ho raggiunta, quanto per quei poveracci che vivono nella precarietà più assoluta. Penso a come tireranno avanti nei mesi a venire. Li hai sentiti, presidente, i telegiornali di questi giorni? Quante attività che chiudono ogni ventiquattr’ore? Gli imprenditori che si procurano la morte perché non riescono a garantire il salario agli operai? Un suicidio al giorno tra i disoccupati! Ho timore che, se  non stiamo attenti, tanti vecchietti finiranno per attaccarsi alla cannetta del gas. Tutto ciò, non lo nascondo, mi spaventa parecchio. In un momento di crisi come questo, si sa, i furbi ne approfittano per fare sciacallaggio ed è qui che chiedo il tuo intervento, o mio presidente, di entrare in campo, di essere il nostro Robin Hood. Si parla di fase due o fase di crescita; ma non pensi che la benzina a quota 1 euro e ottanta ci porti dritti a rischio recessione? Va bene tutte queste tasse, ma i tagli dove sono? E’ vera la storia che l’Italia avrebbe ordinato 131 F-35 per 15 miliardi di euro? Per farne che poi? Ma vogliamo scherzare, presidente? Confido su di te. Cos’è questa storia di togliere il contante della pensione ai vecchietti? Metti che tu, presidente,  che vai per gli ottantasette e guadagni 18.000 euro al mese, ne guadagnassi solo 600 e già facessi fatica a prelevarli, una volta al mese, alla posta del tuo paese, ti obbligassero a trasferirli in banca, con un’aggiunta di spesa e costringendoti a prelevarne, a cento a cento, ogni volta (con carta di credito); saresti contento? Quante volte dovresti uscire di casa? Ma quanti favori l’Italia deve fare a queste banche? Non mi dilungo, altrimenti il mio diventa un discorso più lungo del tuo. Mi raccomando, non voglio più vedere la scorta armata sotto casa di Rutelli che non ricopre alcun incarico istituzionale, il cinema, i parlamentari se lo devono pagare da soli, così come facciamo noi mortali, voglio controlli sui prezzi dei generi alimentari, che la gente possa almeno avere la certezza di piatto di minestra tutti i giorni. Confidiamo su di te per riposare tranquilli la sera, senza dover ricorre alle solite 15 gocce di minias.
Con tanta stima e affetto!
maestrocastello

3 commenti:

  1. Ciao Giovanni sono Daniele, che ne dici se ti faccio una vignetta per ogni articolo? e lo metti al posto delle foto? dgenchi@gmail.com
    Buona serata e saluta la Giovannona nazionale

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  2. La metti scusa l'errore...capirai è pure maestro!!!!

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  3. E' una splendida idea ed un modo per farti conoscere sul Web. Poi ne parliamo a voce.
    Un abbraccio!

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