giovedì 5 gennaio 2012

Saisha, una bambina egiziana, ha scritto alla Befana.


Cara Befana, sono una bambina egiziana di 9 anni, mi chiamo Saisha e frequento la quarta in una scuola elementare alla periferia di Torino . Sai bene che  non potrei scriverti e se la cosa arrivasse all’orecchio di mio padre, sicuramente mi picchierebbe duramente. Quando gli ho detto che la maestra ci aveva detto di scriverti una lettera, come compito per le vacanze, lui me l’ha proibito. Dice che noi siamo musulmani e dobbiamo obbedire solo al libro sacro e il Corano vieta di credere  a personaggi come Babbo Natale e la Befana, dice che le persone oneste entrano sempre in casa dalla porta principale. Se qualcuno passa da un’altra parte, dice lui, non ha la coscienza a posto. Dice anche che tu e  Babbo Natale  che scendete dal camino,  non siete persone gradite. Allora ho pensato che potevo diventare di religione cattolica, così non sarei più uscito dalla classe durante l’ora di religione e avrei ricevuto i tuoi regali come gli altri; ma quel maleducato di Federico ci ha preso in giro, a me e alle mie compagne, chiamandoci femminucce che crediamo ancora alla Befana e che la Befana non esiste. Poi ci si è messa  anche la maestra Sandra, lei è quella che insegna religione il mercoledì, quando mi fanno,uscire dalla classe e sto tutto il tempo con la bidella Anna;  lei s’è arrabbiata molto, quando le ho chiesto di parlarmi della befana. “Basta con la Befana: porte aperte all'Epifania che fa gustare la vera gioia cristiana!”. Prima mio padre, poi la maestra Sandra, lì ho capito che con le religioni non avrei avuto scampo. Cara Befana, gioco sempre con una bambina italiana che si chiama Sonia e che è anche la mia vicina di banco e lei ti ha scritto una lettera bellissima che mi ha fatto leggere in segreto, Sonia t’ha chiesto una bambola che apre e chiude gli occhi e dice”mamma ho sonno”; ti prego di portargliela, se no ci rimane male, poverina. Cara Befana, è stata proprio Sonia che mi ha convinta a scriverti. Lei ha detto:”Non dar retta ai grandi, provaci pure tu, può darsi che rimangono dei giocattoli di qualche bambino che ha cambiato casa o che non si fa trovare e la Befana mica li butta? li può dare a te; tanto a lei non interessa di che religione sei”. Sonia è proprio una vera amica, è gentile ed è l’unica che  non mi prende in giro se parlo male l’italiano o se ho la pelle un po’ scuretta.  Mi dispiace proprio quando arriva il mercoledì che c’è religione e  dobbiamo separarci di banco. Se non potrai portare un giocattolo anche a me, non importa. Son già contenta che t’ho potuto scrivere come gli altri della classe; magari , se puoi, porta a Sonia una bambola più grande così possiamo giocarci insieme.
Ciao, Saisha.

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