venerdì 27 gennaio 2012

Per riflettere e tenere bene a mente.

A scuola mi avevano fatto credere che noi italiani c’entrassimo poco col razzismo, poi ho capito che, se anche se non lo abbiamo praticato come i tedeschi; lo abbiamo quanto meno avallato. Ho scovato sul web un dettato sul razzismo italiano, tratto dal quaderno di un alunno di Monza, anno scolastico 1938-’39 che vi propongo:.
Dettato: Il razzismo italiano
"Si tratta di una battaglia ingaggiata dal Fascismo per la conservazione e l'integrità della razza italiana. Noi della penisola apparteniamo al ceppo ariano, discendendo dalle popolazioni migratrici asiatici degli arii.
Attraverso i secoli, le popolazioni italiche si sono nuovamente e particolarmente plasmate, assumendo caratteristiche che oggi le differenziano da tutte le altre popolazioni del mondo.
Gli hanno dato alla civiltà poeti, artisti, scienziati di tale qualità e in tale misura da essere oggi invidiati da tutti gli stranieri. La fierezza che noi sentiamo per questo, completa lo spirito o razzismo che oggi il Fascismo ha fatto tempestivamente risolvere.
Il razzismo italiano è rivolto a evitare incroci con le altre razze, specialmente differente colore, conscio che i discendenti di questi incroci appartengono a una nuova razza, moralmente, fisicamente inferiore. Per tale ragione il governo italiano ha emanato leggi che evitano matrimoni con genti di colore, con elementi di razza ebraica e vie subordinate con gli stranieri.
Nei confronti degli ebrei il razzismo italiano non fa una questione di religione, ma una doppia ragione di razza e politica e in quanto di questi affiliati al sionismo internazionale , predicano nei loro pustulati la disgregazione dello stato per il successivo avvento della loro dominazione. Il Fascismo è nato per la lotta contro l'internazionalismo, ciò che giustifica pienamente".

Un bel tema per riflettere e tenere bene a mente.
maestrocastello

1 commento:

  1. Neri, gialli, rossi ma anche i bianchi appartenenti alla “parte sbagliata” della società. Le analisi più recenti delle forme di discriminazione dell’altro, a ricordarci la storia senza tempo del tormentato rapporto tra gli uomini, in cui qualcuno, con la violenza, ha sempre cercato di imporsi come “più uguale degli altri”.

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