mercoledì 11 marzo 2009

" Domenica è sempre domenica....."

La televisione italiana nacque il 3 gennaio 1954. Venne pensata non solo come occasione di intrattenimento, ma anche come strumento di educazione e informazione. Infatti si pensò, non a torto, ch’essa potesse aiutare a combattere l’ignoranza derivante dal diffuso analfabetismo che in quegli anni imperava nel nostro paese e contribuire a creare una lingua nazionale molto più di quanto fosse in grado di fare la scuola. La tv venne concepita come un “teatro domestico”; infatti la prosa aveva molto spazio con attori del calibro di Giorgio Albertazzi, Ernesto Calindri, Gilberto Covi, Isa Barzizza. Le prime trasmissioni furono sperimentali e solo nel ‘57 iniziarono regolarmente in tutto il territorio italiano. Ricordo come fosse ora, quando fu la prima volta anche a Sant’agata di Puglia, mio comune di nascita. Fu situato un apparecchio proprio nella piazza del paese, in cima ad un balcone, sulla testa di una folla che era in preda allo sbigottimento. Spesso ho associato quel nostro atteggiamento a quello che dovettero avere gli indiani d’America, allorché videro gli specchietti offerti in dono da Colombo. Inizialmente solo i più abbienti possedevano un televisore che mettevano in bella mostra e foderavano di stoffa a fiori, con siparietto apribile davanti. Infatti, in quegli scalcagnati anni cinquanta, due cose mostravano orgogliose le massaie: la bambola sul letto ben rifatto e, chi ce l’aveva, “la televione”. Trasmetteva solo un canale RAI e per poche ore al giorno. Alle undici di sera suonava una musichetta che accompagnava la fine delle trasmissioni. La sera del sabato l’appuntamento fisso era “il musichiere” con Mario Riva e le famiglie si riversavano nei circoli sociali, in casa di conoscenti o in bar che si riempivano di persone che cantavano allegramente: “Domenica è sempre domenica!”. Poi fu la volta di Mike Buongiorno e del suo “Lascia o raddoppia” che sarebbe stato un tormentone. Negli anni sessanta con il progresso dell'economia, il televisore divenne accessorio di sempre maggior diffusione, sino a raggiungere anche classi sociali meno agiate; l'elevato tasso di analfabetismo riscontrato fra queste suggerì la messa in onda di “Non è mai troppo tardi” ; un programma di insegnamento elementare condotto dal maestro Alberto Manzi e che, è stato stimato, avrebbe aiutato quasi un milione e mezzo di adulti a conseguire la licenza elementare. Quante storie televisive hanno catturato la mia fantasia di bambino: “Canne al vento”, “Cuore”, “L’isola del tesoro”, “Marcellino pane e vino” . Allora la tv era in bianco e nero; ma i miei sogni erano già tutti a colore!

2 commenti:

  1. MA CHE BELLO!!!!...E' SEMPRE UN PIACERE LEGGERTI!

    RispondiElimina
  2. Caro Giovanni,se riesco a riaccendere emozioni della nostra fanciullezza, sono proprio contento; perchè le mie esperienze sono anche le tue!

    RispondiElimina