lunedì 15 marzo 2010

IL COLIBRI' E' UN POVERO ILLUSO!?


Nella grande foresta era scoppiato l'incendio più furioso e devastante che si fosse visto da generazioni.
Tutti gli animali erano scappati sulle rive del fiume e gridavano spaventati e si lamentavano: "Poveri noi, i nostri nidi distrutti, le nostre tane bruciate, la nostra erba... i nostri alberi... che disastro, che disastro!..."
Solo un colibrì non si era unito alla depressione generale.
Si era avvicinato all'acqua e aveva preso una goccia nel suo becco. Dopodiché era volato sul fuoco e aveva lasciato cadere la goccia.
Dopo il primo viaggio ne fece parecchi altri, finché qualcuno degli animali piangenti lo notò e gli urlò dietro: "Illuso! Che cosa credi di fare con le tue goccine d'acqua contro questa violenza?"
Il colibrì si fermò a mezz'aria e, a becco pieno, rispose: "Faccio quello che so e posso fare!".
(favola africana)
Tutti i mali che affliggono questo mondo sono come il devastante incendio della favola africana. In questi ultimi mesi ne ha conosciuti di incendi letali il nostro pianeta: dal terremoto ad Haiti, allo tsunami nel Pacifico; dai disastri ambientali nei nostri mari, alle morti per avvelenamento dell’aria che respiriamo ; dai milioni di morti per la scarsità di cibo ed acqua, alle morti per malattie sociali quali cancro e malattie sempre più rare. Di fronte a questi mali noi siamo piccoli proprio come il colibrì, coi nostri semplici messaggini telefonici, con le piccole donazioni e le varie forme di piccoli aiuti portiamo tante goccine per spegnere tutto quell’immane fuoco di disgrazie. Siamo forse dei poveri illusi? O, forse, non facciamo proprio quello che sappiamo e, nel nostro piccolo, possiamo fare? Benissimo, dico io; purchè lo facciamo! Dice un motto latino : “Parva favilla gran fiamma fecondi”; infatti dobbiamo tenere bene a mente che da una piccola scintilla, a volte, può nascere un grande incendio.
Buona vita!
Maestrocastello.

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