martedì 27 aprile 2010

Quello che ti capita oggi, non è detto che capiterà sempre.


Un tacchino (americano) aveva imparato che ogni mattina, più o meno alla stessa ora, il padrone gli portava da mangiare. Diligentemente memorizzava tutte le piccole differenze, finché, dopo giorni e giorni, poté essere soddisfatto di aver trovato una regola infallibile: tra le nove e le dieci di mattina arrivava inevitabilmente il cibo. Al passare delle settimane e dei mesi la regola trovò sempre conferme... fino al giorno del Ringraziamento, quando il tacchino fu calorosamente invitato sulla tavola della famiglia, come protagonista dell'arrosto tradizionale.

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Questa storiella che viene descritta come il paradosso del “tacchino induttivista” serve ad attivare la nostra capacità superiore che è il pensiero. Pensare è un’attività che ci riguarda tutti e il pensiero padre di tutti gli altri è quello filosofico. La filosofia è al di sopra di ogni altro pensiero perché non si limita al tentativo di illustrare il funzionamento della realtà; ma tenta anche di spiegare perché la realtà proceda in quel modo e nel far ciò fa leva sulla ragione. Siamo tutti filosofi, perché tutti in grado di pensare; in quanto con la facoltà del pensiero ci si nasce. Perché la storiella è un “paradosso”? Il “paradosso” (dal greco: παρα - contro e δόξα -opinione) è un ragionamento che deriva da premesse apparentemente accettabili, si sviluppa per mezzo di tesi che sembrano anch’esse accettabilissime ed arriva a conclusioni inaccettabili apparentemente. Il paradosso serve per sviluppare il pensiero, per ragionarci sopra. Carmelo Bene è stato un grande maestro del paradosso in teatro, Bossi usa spesso paradossi in politica che, sulle prime ti lasciano di stucco, ma invitano poi ad una successiva discussione per capire le ragioni che ci fanno condividere parte o nessuna delle tesi-provocazione. Perché questo tacchino è detto “induttivista”? Ma perché, partendo da una serie di indizi particolari (in diversi orari del mattino il padrone gli porta da mangiare); ha stabilito, arbitrariamente, una regola di ordine universale (tra le nove e le dieci si mangia sempre!). Niente di più sbagliato! Non bisogna mai dare nulla per scontato a questo mondo, se vogliamo evitare brutte sorprese. Per vivere bene evitiamo le certezze. Le convinzioni sono per la verità le nemiche più pericolose delle menzogne diceva Friedrich Nietzche. La realtà si conosce veramente solo attraverso un’apertura senza pregiudizio e… a proposito di pregiudizi, ricordiamo che “ E’ più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio”, parola di Albert Einstein.
Buona vita!
Maestrocastello.

1 commento:

  1. colotti.giovanni@alice.it28 aprile 2010 alle ore 09:26

    così ...non si è proprio sicuri di nulla, neanche delle proprie convinzioni !!!!! bisogna rivedere tutto....
    Un abbraccio

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