 Ultimi spiccioli di un anno  in disarmo e ognuno fa  incetta di calendari targati duemilaundici.  Dal salumiere, dal verduriere o dal macellaio di fiducia; ciascuno  approfitta di questo periodo dell’anno per regalarti un calendario in omaggio e regalarsi un anno intero di pubblicità gratuita dalle pareti del salotto di casa tua. Ognuno di quei fogli in bella vista raduna i giorni di un mese come tanti soldati, raggruppati in quattro plotoni (le settimane), formati da sette elementi ciascuno ( i giorni) e tutti insieme scandiscono un altro anno della nostra esistenza. La nostra vita è un gioco e il futuro sono le carte che non abbiamo ancora girato. Nell’imminenza dell’anno che verrà le nostre aspettative sono sempre le stesse e ce le rinnoviamo ogni trentuno dicembre e sempre con rinnovato vigore, pur consapevoli che ci stiamo illudendo. Tutta questa frenesia mi richiama alla memoria il brano “Dialogo di un venditore d’almanacchi di Giacomo Leopardi.
Ultimi spiccioli di un anno  in disarmo e ognuno fa  incetta di calendari targati duemilaundici.  Dal salumiere, dal verduriere o dal macellaio di fiducia; ciascuno  approfitta di questo periodo dell’anno per regalarti un calendario in omaggio e regalarsi un anno intero di pubblicità gratuita dalle pareti del salotto di casa tua. Ognuno di quei fogli in bella vista raduna i giorni di un mese come tanti soldati, raggruppati in quattro plotoni (le settimane), formati da sette elementi ciascuno ( i giorni) e tutti insieme scandiscono un altro anno della nostra esistenza. La nostra vita è un gioco e il futuro sono le carte che non abbiamo ancora girato. Nell’imminenza dell’anno che verrà le nostre aspettative sono sempre le stesse e ce le rinnoviamo ogni trentuno dicembre e sempre con rinnovato vigore, pur consapevoli che ci stiamo illudendo. Tutta questa frenesia mi richiama alla memoria il brano “Dialogo di un venditore d’almanacchi di Giacomo Leopardi. Venditore  -  Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere - Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore - Si signore.
Passeggere - Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore - Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere - Come quest'anno passato?
Venditore - Più più assai.
Passeggere - Come quello di là?
Venditore - Più, più, illustrissimo.
Passeggere - Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore - Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere - Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore - Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere - A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore - Io? non saprei.
Passeggere - Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore - No in verità, illustrissimo.
Passeggere - Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore - Si signore.
Passeggere - Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore - Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere - Come quest'anno passato?
Venditore - Più più assai.
Passeggere - Come quello di là?
Venditore - Più, più, illustrissimo.
Passeggere - Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore - Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere - Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore - Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere - A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore - Io? non saprei.
Passeggere - Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore - No in verità, illustrissimo.
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Passeggere  -  Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore - Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere - Ecco trenta soldi.
Venditore - Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Venditore - Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere - Ecco trenta soldi.
Venditore - Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Per fortuna che non siamo tutti pessimisti come il poeta recanatese. Per fortuna, dico io, che a sostenerci c'è sempre incrollabile la speranza e  la nostra rituale frenesia che diventa incoscienza tra botti, trenini  e tappi di bottiglia che saltano in aria proprio a mezzanotte. Gli antichi Greci avevano due parole per  indicare la concezione di tempo, kronos e kairos. Mentre Kronos  è il tempo divoratore di uomini e di cose, Kairos  significa " un tempo nel mezzo",  un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade. Il nostro augurio per il duemilaundici deve andare sempre a braccetto con la concezione di kairos che è  un tempo di grazia e di lunga speranza.
Buona vita e buon anno a tutti!
maestrocastello.
 
 
















