mercoledì 26 maggio 2010

E io pago!


In quest’ ultimo scorcio di maggio che proprio non ne vuol proprio sapere di volgere al bello, si delinea un futuro economico davvero difficile per noi italiani, fatto di sacrifici parecchio pesanti, parecchio duri. Chissà se ha capito come stanno le cose anche l’Italia del pallone, quella frastornata da coppe dei campioni, che si pone il dilemma su chi vincerà i mondiali di giugno o su chi allenerà l’Inter la prossima stagione . Qualcuno si sarà chiesto come mai nei mesi scorsi predicavano che tutto andava bene, che da noi la crisi era sotto controllo e chi diceva il contrario, era un catastrofista, uno solo buono a remare contro il “governo del fare”, il "partito dell'amore" (a pagamento, aggiungiamo noi). Come mai il leader carismatico, l’uomo dell’immagine, quello che buca lo schermo questa volta non ci ha messo la propria faccia, proprio come fanno i bravi capitani? Invece ha mandato sul video un compassato braccio-destro a paventare possibili sciagure. Troppo comodo spendersi solo quando c’è da mostrare la parte buona delle cose o andare per ben 32 volte in pellegrinaggio elettorale tra i terremotati dell’Aquila, a far battute idiote ai figli dei terremotati, mentre consegna le chiavi dei prefrabbricati ai loro genitori. Non è ancora delineata la manovra da 25 miliardi, ma la gente un’idea se l’è bell’e fatta: congelare gli stipendi degli statali, bloccare le pensioni, tagliare i finanziamenti alla scuola pubblica, sanità pubblica e servizi; insomma paga sempre Pantalone! Gli altri annunci di Tremonti, come la sanatoria sulle case fantasma, dimezzare i soldi ai partiti, tagli ai politici per la cassa integrazione, tetto agli alti stipendi degli statali; sembrano solo paliativi; un modo per gettare fumo negli occhi della gente. Questi sacrifici sono necessari per non rischiare la fine della Grecia, dicono. La cosa che ci accomuna alla Grecia è l’evasione legata alla corruzione: le due cose infatti si nutrono l’una dell’altra. La differenza però è che l’Italia è una potenza industriale, la Grecia no. Con una lotta seria all’evasione fiscale, far pagare tutte le tasse anche a chi non ha ritenuta alla fonte, cioè lavoratori autonomi e professionisti; si risolverebbe gran parte del problema e non si spremerebbero sempre quelli a reddito fisso, quelli che che pagano anche per i furbi. Perchè non si tagliano le spese militari? In Italia, a fronte di un budget militare nazionale del 1,8%, il costo per i cittadini è molto alto: 689 dollari pro-capite, una delle maggiori aliquote al mondo che, per il quinto anno consecutivo, supera di gran lunga quella della Germania (568 dollari) e di altri paesi del G8 come Russia (413 dollari) e Giappone (361 dollari). La pubblica amministrazione è sfasciata: fatta di enti che si ripetono del tutto inutili e che nessuno è riuscito a sopprimere. Ci costano un mare di soldi e producono un mare di inefficienze; non sarebbe il caso di sopprimerne qualcuno? Si parla tanto di taglio agli stipendi ai politici, è solo propaganda politica, una proposta vecchia che non si è mai materializzata. E’ giusto che un presidente di regione guadagni più del presidente degli Stati uniti? E la Rai che piange miseria, perché elargisce tutti quei milioni a giornalisti ciarlatani che, invece di stare a servizio di chi paga un canone forzoso, ubbidiscono solo al padrone di turno? E mentre si prospetta un periodo nero per gran parte di noi, si rispolvera la proposta di spostare l’inizio dell’anno scolastico al 30 settembre, per incentivare il turismo, dicono. Con questi chiari di luna, qualcuno pensa che le famiglie italiane abbiano ancora risorse economiche per lasciare i figli al bivacco per altri 30 giorni su spiagge o in centri turistici? Ma dove vivono i nostri politici? Le milioni di famiglie che vivono con mille, milleduecento euro al mese non tutte hanno lo yacht di Briatore che ciondola sul mare della Costa Smeralda. Sopravviveremo a questo scempio? Ne abbiamo passate di peggio!
Buona vita!
Maestrocastello.

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