mercoledì 3 dicembre 2008

Le promesse di Obama.





Mentre il mondo festeggia l’elezione del primo presidente afro-americano alla Casa Bianca e si susseguono le notizie sui nomi che comporranno il governo di Barack Obama; ci si interroga su quale sarà l’atteggiamento degli Stati Uniti d’America in politica estera e commerciale, quale cambiamento sarà possibile nelle politiche statunitensi in America Latina. I meno scettici pensano che anche se non ci sarà un radicale cambiamento, l’avvento di Obama possa rappresentare perlomeno una nuova fase nelle relazioni tra le due Americhe. Gli altri invece pensano che ci sarà invece una linea di continuità con l’atteggiamento del passato. In campagna elettorale Obama aveva affermato la necessità di cambiamento nei confronti dell’America Latina, il bisogno di costruire una nuova alleanza per le Americhe. “Abbiamo bisogno di rafforzare la leadership per il futuro. Dopo decenni di pressione dall’alto abbiamo bisogno di una agenda che promuova democrazia, sicurezza e pari opportunità. La mia politica per il continente sarà guidata dal semplice principio secondo cui ciò che è buono per i popoli delle Americhe è buono per gli Stati Uniti”. Le amministrazioni Bush si sono occupate del continente latino-americano solo per coordinare azioni contro il narcotraffico e per l’attuazione di trattati di libero commercio, lasciando il vuoto nelle relazioni politiche. Speriamo soltanto che Obama sia ben consigliato e non lasci fuori dall’alleanza “governi scomodi”, quali Venezuela, Nicaragua, Cuba, Bolivia ed Ecuador. Effettivamente Obama ha dichiarato, in diverse occasioni, di essere intenzionato a riprendere il dialogo col governo venezuelano; a patto che cambi l’atteggiamento antiamericano. La questione delle relazioni con Cuba rappresenta un’altra situazione spinosa : Obama ha annunciato di voler eliminare molte delle restrizioni sui viaggi verso l’isola e sulle rimesse monetarie e di voler chiudere al più presto e in via definitiva il carcere di massima sicurezza di Guantanamo. Il neo eletto presidente ha anche affermato di voler riprendere relazioni diplomatiche dirette con Cuba, anche se sembra ancora lontana la decisione di interrompere definitivamente l’embargo contro l’isola caraibica. I presidenti di Argentina, Bolivia, Cile e Brasile hanno fatto appello al neo presidente Obama per un cambiamento nelle relazioni tra nord e sud America e per la cessazione dell’embargo con Cuba; mentre vi sono state blande reazioni di Messico, Colombia e Perù – paesi rimasti fedeli a Washington – che hanno chiesto immediate rassicurazioni sulla continuazione delle politiche bilaterali commerciali e di sicurezza in corso con la Casa Bianca. Auspichiamo che il vento di libertà che ultimamente sta attraversando diversi paesi del Sudamerica, con l’elezione al potere di donne e uomini di buona volontà, diventi un ciclone che spazzi via le ataviche ingiustizie patite da intere popolazioni .

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