domenica 28 dicembre 2008

Lettera dal carcere a Munnever. 1942




Il più bello dei mari


è quello che non navigammo.


Il più bello dei nostri figli


non è ancora cresciuto.


I più belli dei nostri giorni


non li abbiamo ancora vissuti.


E quello


che vorrei dirti di più bello


non te l’ho ancora detto.
Nazim Hikmet

La lettera a sua moglie Munnever è la poesia d’amore a noi maggiormente nota di Hikmet, uno dei più grandi poeti del ventesimo secolo. Nasce in Turchia nel 1902; la passione per la poesia la eredita dal nonno e dalla madre. Frequenta l'università a Mosca e tornato in patria viene arrestato, colpevole di collaborare con una rivista di sinistra. Nel 1938 viene condannato a 28 anni di carcere per la sua opposizione al regime turco: le sue poesie, i suoi articoli, i suoi libri sono considerati un incitamento alla rivolta. Nel 1949, a Parigi, una commissione internazionale della quale fanno parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson e Jean Paul Sartre, si batte per la liberazione di Hikmet. Viene successivamente liberato, ma continuerà ad essere perseguitato e perderà addirittura la cittadinanza del suo paese. Muore a Mosca nel giugno del 1963, a causa dell'ennesimo attacco di cuore. Il poeta turco attraverso i suoi versi parla delle vicende personali, del suo Paese, degli ideali in cui crede fermamente e per i quali ha combattuto; la sua vita è un "tuttuno" con la sua poesia. Eppure, nonostante le violenze, le ingiustizie, e le privazioni subite, dai suoi versi traspare una purezza lirica straordinaria, una volontà ferma nel trasmettere i propri ideali e una passione che ritroviamao vibrante nelle sue poesie d'amore di una bellezza sorprendente. E’ uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi, grazie anche alla passione che sua madre aveva per la poesia di Lamartine e Baudelaire. Avrò certamente modo in questo blog di proporre poesie meno note dell’autore, ma di una originalità unica che sapranno affascinare anche i profani di questa nobile arte.

1 commento:

  1. perchè è sempre più lontana la poesia nei gesti dell'uomo? dovrebbe cercarla nelle cose semplici, quelle che possono sembrare le più banali.
    non diamo ascolto a chi Dice che non esistono più, siAmo noi che noN sappiamo vederle. quante volte non dIamo sEnso a quelLo che non compriamo. non gli diamo valorE perchè non lo abbiamo pagato con ciò che ogni giorno ci viene concesso per avere accettato un ricatto ormai necessario.
    possiamo farne a meno? forse si, forse bisogna accettare il prezzo che Hikmet ha dovuto pagare a chi pensa di essere il re del mondo.

    ogni lettere dell'alfabeto è importante ma qualcuna in particolare ti aiuta a capire

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